WTO e commercio internazionale

WTO e commercio internazionale

Nel corso dei secoli, il commercio di beni e prodotti è stato un pilastro fondamentale delle attività umane. In tale arco di tempo, si è cercato di regolamentare gli scambi di merci, sia tra nazioni che tra singoli imprenditori privati o società. Si è cercato quindi di fornire, a livello statale e internazionale, delle norme eque e precise per facilitare e favorire il commercio di tali soggetti. Dalla partita Iva europea all'eliminazione o riduzione di dazi doganali, ad esempio.

In questo ambito, sono sorte nel tempo delle organizzazioni internazionali dedite proprio alla gestione dei rapporti o degli accordi commerciali tra Paesi, al controllo sulla correttezza e rispetto di tali rapporti e delle regole da questi stabiliti. L'ente che, al giorno d'oggi, supervisiona a livello internazionale tutto questo si chiama WTO. Cerchiamo di capire meglio cosa rappresenta questa organizzazione, quali sono i suoi scopi principali ed i Paesi aderenti.

Cos'è il WTO e la sua storia

Acronimo di World Trade Organization, quindi di Organizzazione Mondiale del Commercio, questo ente internazionale nasce alla metà degli anni '90 del XX° secolo, impegnando quei Paesi che già aderivano ad un altro ente simile precedente, creato al termine della 2a guerra mondiale, il GATT, cioè il General Agreement on Tariffs and Trade, sostituendolo di fatto. In particolare, nell'ambito del commercio a livello internazionale, il WTO ha sostituito il GATT assumendone accordi e convenzioni precedentemente stipulati da questo e, in alcuni casi, con l'obiettivo anche di ampliarli.  

Scopi principali del WTO ed i Paesi che ne fanno parte

Fine ultimo e generale di questo ente internazionale è la riduzione o abolizione completa delle barriere tariffarie al commercio tra Paesi, estendendo tale obiettivo non solo alle merci tradizionali, come avveniva in precedenza col GATT, ma anche alle proprietà di natura intellettuale ed ai servizi.    Inoltre, il WTO funge non solo da sede per dirimere eventuali dispute di natura commerciale tra i suoi soggetti membri, ma anche da forum in cui si possono negoziare eventuali accordi bilaterali o plurilaterali o il rinnovo di essi.

In pratica, ciascun soggetto membro è tenuto a considerare tutti gli altri come "nazione più favorita" e quindi a limitare al minimo le restrizioni di natura commerciale verso di essi. E membri del WTO possono essere ciascun Paese e "territori doganali separati", che possono entrare a farne parte a seguito di negoziati, anche di lunga durata, come successo ad esempio con Russia e Cina. Infatti, tali Stati hanno fatto il loro ingresso, rispettivamente, dopo ben 18 e 15 anni di colloqui.

Tra gli altri Paesi più importanti, troviamo gli Stati Uniti, il Canada, il Brasile, l'Australia, l'India ed il Sudafrica. Inoltre, la maggior parte di quelli europei sono rappresentati naturalmente dall'Unione Europea. Esistono anche degli Stati non membri ma cosiddetti osservatori, come ad esempio l'Iran, Città del Vaticano, la Bosnia-Erzegovina ed il Kazakistan.