Quest'estate 2022 si sta dimostrando davvero molto anomala. Non soltanto per le temperature eccessivamente calde ed i record negativi già raggiunti fin dal mese di giugno quanto per la nuova ondata di contagi della sotto-variante del Covid, nonostante la stagione calda. A differenza di quanto abbiamo assistito nelle estati precedenti, in quest'ultimo periodo si sta avendo una vera diffusione di una sua variante, denominata dagli esperti Omicron 5.
Dato che può risultare utile essere a conoscenza di alcune informazioni al riguardo, ecco brevi risposte in merito a domande che ci si può porre.
Quali sono le principali caratteristiche dell'Omicron 5?
L'Omicron 5 ha come principali caratteristiche un'altissima contagiosità e la resistenza agli anticorpi, nonostante le ben 3 dosi di vaccino assunti nell'arco dell'ultimo periodo da parte della maggior parte della popolazione. L'indice di contagiosità dell'Omicron 5 è stato determinato dagli esperti con un valore di 15, più del doppio rispetto allo stesso indice inerente le sue varianti precedenti, intorno a 7. Fortunatamente, il risultare positivi al suo contagio non comporta più gravi conseguenze nè necessita il ricovero in ospedale, come purtroppo comportava il contagio da Covid-19 delle prime ondate.
Quali sono i sintomi del contagio da Omicron 5 e come affrontarli?
Le sintomatologie che l'Omicron 5 determina in chi ne è contagiato sono certamente di lieve entità, soprattutto mettendole a confronto con quelle
provocate dal Covid-19 e le sue precedenti varianti, come la Delta. I sintomi manifestati dai contagiati da Omicron 5 riguardano le vie aeree superiori, come la faringe, la trachea e i bronchi, senza però intaccare i polmoni. Questa è una principale differenza dal Covid: è quindi scongiurata l'insorgenza della polmonite.
I sintomi avvertiti più comuni sono innanzitutto la febbre, che può essere anche alta ma della durata di massimo 3 giorni. Essa è accompagnata da raffreddore, mal di gola, tosse, debolezza muscolare e malessere generale del corpo. In alcuni casi, si avvertono sintomi come congestionamento nasale, mal di testa, difficoltà respiratorie e, tra i meno comuni, la perdita dei sensi del gusto e dell'olfatto. In caso si risulti positivi, il primo passo da fare necessariamente è informare il proprio medico curante. Egli essendo a conoscenza del proprio stato di salute e delle eventuali patologie già esistenti, specie se cardiache o respiratorie che potrebbero necessitare di costante monitoraggio, dev'essere aggiornato quotidianamente del progresso dell'infezione e sviluppo dei sintomi, tanto più se dovessero incrementare la loro entità. Il medico curante potrà così valutare attentamente quali farmaci somministrare per alleviarli stabilendo una corretta terapia, tenendo conto del nostro quadro clinico ed eventuali contro-indicazioni. Comunque, i principali leggeri sintomi (come febbre, mal di testa e dolori muscolari) possono essere affrontati utilizzando farmaci a base di paracetamolo o con i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Evitando di auto-somministrarsi farmaci "fai da te", il parere del medico curante dev'essere sovrano: egli potrebbe decidere di prescrivere altri farmaci, aumentare o diminuirne il dosaggio, nel caso lo ritenesse utile e necessario in base all'evolversi del proprio stato di salute.
Qual è la durata dell'incubazione dell'Omicron 5?
Il periodo di incubazione della variante Omicron 5 è molto più breve rispetto a quello delle varianti precedenti: la sua media è di 2-3 giorni. Solo in rari casi si sono registrati periodi di incubazione più lunghi, fino ad una durata massima di 14 giorni. Anche la durata della condizione di positività è ridotta rispetto al contagio da Covid-19 e sue varianti: essa si aggira all'incirca sui 5-7 giorni, al termine dei quali si registra naturalmente la negativizzazione. A motivo della netta minor aggressività dell'Omicron 5, i tempi di incubazione di circa 15 giorni e il periodo di positività di circa 10-20 giorni dovuti al contagio da Covid sono un lontano ricordo.