Una recente sentenza del TAR è destinata a sollevare discussioni e polemiche, per le conseguenze a cascata che essa potrebbe comportare. Il Tribunale Amministrativo Regionale infatti, ha deciso di annullare la bocciatura di un alunno di seconda media in quanto il padre non era stato informato dalla scuola dell'andamento scolastico negativo del figlio. Non sapendo cosa stava succedendo, il genitore non aveva quindi potuto adottare delle contromisure in grado di aiutare il figlio ad affrontare le difficoltà nello studio, che si erano poi aggravate sino al drastico verdetto finale. Il caso in questione è accaduto in Friuli Venezia Giulia, dove il tribunale ha in pratica ribaltato la bocciatura decisa lo scorso 13 giugno dall'Istituto Comprensivo di Gorizia 1 accogliendo il ricorso che era stato presentato dal padre dell’alunno interessato, che ora potrà quindi ottenere l'iscrizione alla terza media.
Il dispositivo della sentenza
Quali sarebbero le motivazioni alla base del giudizio espresso dal TAR? In pratica l'Istituto Gorizia 1 avrebbe violato le indicazioni stringenti contenute nella circolare ministeriale prot. n. 5336/2015, il cui scopo principale è proprio quello di tutelare la bigenitorialità in ambito scolastico. Nel caso specifico, infatti, la scuola aveva provveduto ad avvertire soltanto la madre, pur essendo stato puntualmente messo al corrente del fatto che la custodia del ragazzo era stata affidata in maniera congiunta ad entrambi i genitori. La stessa scuola, peraltro, almeno stando al giudizio espresso dal TAR, avrebbe dovuto essere consapevole delle difficoltà riscontrate dall’interessato proprio a seguito della separazione dei genitori, che era stata caratterizzata da una notevole conflittualità.
Cosa accade ora?
La decisione dei giudici amministrativi è stata già notificata alla scuola dal legale dell'uomo, il quale nel caso la scuola non provvedesse a sanare la situazione venutasi a creare potrebbe presentare un nuovo ricorso, con la quale verrebbe richiesta la nomina di un commissario ad acta, incaricato cioè di dare luogo all'esecuzione della sentenza, ovvero all'iscrizione del ragazzo alla terza media. Va infatti precisato che a seguito della bocciatura, questi è stato iscritto presso la seconda media in una scuola diversa.
Il commento dell’istituto
Una ipotesi che comunque non sembra porsi, almeno a giudicare dal commento rilasciato dai dirigenti dell’istituto scolastico, dal quale è stato fatto sapere che le sentenze non si discutono, ma si applicano. Intanto, però, si sta studiando insieme all’Avvocatura dello Stato se esistano i margini per resistere a quanto disposto dal Tribunale Amministrativo Regionale e quindi dare vita ad ulteriori gradi di giudizio che potrebbero infine ribaltare la prima sentenza. Proprio la presenza della circolare che tutela i diritti di entrambi i coniugi nell’esercizio della potestà genitoriale, potrebbe però risultare alla fine l’ostacolo più difficile da rimuovere. Il caso sembra comunque destinato a rinfocolare la polemiche relative ad una vera e propria esondazione da parte dei genitori rispetto ai compiti educativi che dovrebbero essere ricoperti nel bene dei figli, in un momento in cui le scuole italiane si ritrovano sotto assedio per i comportamenti impropri di studenti e genitori.