Il gatto più autonomo e acrobata, il cane invece "ottimo politico" e sempre molto determinato a poter raggiungere l'obbiettivo che si prefissa.
Ma qual è, per davvero, l'identità che si cela dietro questi due animali domestici?
La disputa tra quale sia l'animale domestico migliore tra cane e gatto è un tema che si protrae da secoli e che, molto probabilmente, non avrà mai fine.
Ci sono individui che preferiscono di gran lunga i cani, per il loro essere: coccoloni, maldestri, ubbidienti, giocherelloni, sempre attaccati al padrone e accondiscendenti come lo sono i cuccioli di labrador retriever ad esempio.
Altre persone invece preferiscono, in modo netto, il gatto, proprio per le caratteristiche opposte a quelle che caratterizzano il cane, l'amico felino infatti è: poco rumoroso, elegante, fiero, autonomo, sfuggente, assertivo, più incline a guidare il padrone in ciò che vuole, che il lasciarsi guidare tratto poi caratterizzante dei cani.
Il mondo quindi appare spaccato a metà in questa eterna scelta, tra chi si riconosce più un cane o chi più un gatto, tra chi non resiste ai modi pieno di affetto e attenzioni del cane, portato in modo inevitabile alla condivisione di eccessi organici, e chi invece si rivede nel voyeurismo dei felini, nell'osservare in modo quasi distaccato le sue acrobazie.
Si potrebbe quindi riuscire a riscontrare una tipologia specifica di partner elettivo sia per l'uno che per l'altro animale?
Forse si, e ciò può anche diventare un esercizio curioso nonché divertente; forse invece no, perchè spesso tutto è legato alle stesse esperienze che ogni individuo ha vissuto nella sua prima fase di vita e cioè l'infanzia, ricomprendendo quindi tutti quei desideri di bambino/a che, se non sono stati appagati illo tempore, si trasformano poi nella più importante e decisiva molla per far cadere la scelta, di quando si diventerà adulti, sull'uno o sull'altro animale.
Ma, al di là delle eventuali e possibili maschere, in realtà qual è, per davvero, la vera personalità di questi due animali cosi diversi?
Innanzitutto possiamo affermare con assoluta certezza che il gatto è senza alcun ragionevole dubbio un vero solista e per tal motivo ha dovuto rapportarsi e confrontarsi con scacchi da valicare attraverso un'azione solutiva individuale e completamente rimessa alla performatività della sua struttura corporea.
I problemi che affiggano il nostro amico felino sono rapportabili a quelli di un enigmista, che deve superare e risolvere ogni ostacolo che gli si para innanzi in un modo diretto, agendo sulle stesse leve in suo possesso, alla pari di quelli di un incursore, che deve cogliere alla sprovvista il suo nemico, agendo in modo furtivo e cercando di indovinare l'attimo migliore per sferrare l'attacco decisivo e risolutivo.
Dall'altra parte invece le problematiche che affliggono e "turbano" il cane sono, viceversa, quelle di un abile politico, chiamato a dover usare tutte le sue doti e peculiarità per potersi destreggiare tra processi di mediazione e concertazione all'interno della collettività e del gruppo in cui appartiene, per poter realizzare attraverso azioni e scelte, dei fini utili e produttivi per l'intera società.
ll suo stile venatorio che lo distingue nettamente dalla controparte, d'altronde, non si basa sulla furtività e sull'effetto sorpresa, bensì sull'attitudine di atterrire la preda e sfiancarla attraverso una manovra di gruppo di tallonamento incessante e continua.