Molto spesso, il segreto dietro la coltivazione di piante sane e rigogliose è solo uno: la scelta del giusto fertilizzante.
Nell’ampia varietà di concimi e fertilizzanti disponibili sul mercato, i concimi NPK – ovvero concimi a base di azoto, fosforo e potassio – sono senza ombra di dubbio tra i più annoverati e utilizzati per l’apporto dei tre elementi essenziali nella crescita delle colture.
Vediamo ora nel dettaglio cosa sono e come utilizzarli al meglio per il benessere delle piante.
Cosa sono i concimi NPK? Come distinguerli?
I concimi NPK sono formulazioni di fertilizzanti che contengono tre macroelementi indispensabili: azoto, fosforo e potassio. Il nome "NPK" deriva, non a caso, dai simboli di questi elementi all’interno della tavola periodica (N per azoto, P per fosforo, K per potassio).
I vari fertilizzanti NPK acquistabili sul mercato si differenziano per la “forma” in cui l’azoto, il fosforo e il potassio sono presenti nel concime e, soprattutto, per la loro formulazione. Con “formulazione” si intendono le proporzioni di azoto, fosforo e potassio di cui è composto il ferilizzante, sempre indicate sulle confezioni da tre numeri separati da un trattino.
Ad esempio, un fertilizzante con formula 20-10-10 contiene 20% di azoto, 10% di fosforo e 10% di potassio (ideale per piante che necessitano di un elevato apporto di azoto). Al contrario, una formula 5-15-10 (composta al 5% di azoto, 15% di fosforo e 10% di potassio) è più ricca di fosforo, ideale per la stimolazione della fioritura e del radicamento.
In generale, la scelta della formulazione del concime a base di azoto, potassio e fosforo dipende dalle esigenze specifiche delle piante e dal tipo di suolo.
Il ruolo dei tre componenti
Come in ogni squadra vincente, anche nei concimi NPK ogni componente gioca un ruolo fondamentale e complementare nel raggiungimento del successo, ovvero il benessere e la crescita florida delle coltivazioni. Inseguito illustriamo l’apporto di ciascun elemento nello specifico.
Azoto, il motore della crescita
È l’elemento indispensabile per la crescita delle parti verdi delle piante (come foglie e steli), in quanto costituisce il componente principale della clorofilla e cellule vegetali.
Oltre a ciò, stimola la crescita vegetativa e la densità della vegetazione, e supporta processi vitali come la fotosintesi.
Nonostante costituisca per il 78% l’atmosfera terrestre, l’azoto gassoso non è assimilabile per le piante (se non tramite la simbiosi con batteri azotofissatori, come avviene nelle leguminose). Per questo, deve essere fornito attraverso la concimazione.
È importante notare che, però, l’azoto non persiste a lungo nel terreno: di conseguenza la fertilizzazione potrebbe dover essere ripetuta più volte durante l’anno, a meno che non si utilizzino concimi che rilasciano l’azoto in maniera graduale nel tempo.
Fosforo, fonte energetica essenziale
Secondo componente dei concimi NPK, il fosforo è l’elemento deputato al trasporto dell'energia all'interno della pianta. Perciò è importante per la formazione e la salute delle radici, la fioritura e la maturazione dei frutti.
Nonostante ce ne sia in abbondanza nel terreno, spesso si trova in forme che non sono direttamente assimilabili dalla pianta. Per garantire che le piante abbiano accesso a questo nutriente essenziale, è necessario aggiungerlo attraverso la concimazione.
Diversamente dall'azoto, il fosforo ha la capacità di rimanere nel terreno per periodi prolungati. Pertanto, la sua applicazione può essere circoscritta a uno o due trattamenti all'anno. Preferibilmente all’inizio della stagione di crescita e durante il picco dello sviluppo delle culture o, nel caso di piante arboree, dopo la raccolta dei frutti.
Potassio, per metabolismo e difesa
Il potassio invece contribuisce alla regolazione dei processi fisiologici dei vegetali, come la fotosintesi e la respirazione. Insomma, è al centro del metabolismo delle colture.
Inoltre, aumenta la resistenza delle piante a stress ambientali (siccità, gelo) e alle malattie.
Come per il fosforo, anche il potassio è presente in grandi quantità nel terrendo, ma in forme che non lo rendono assimilabile dai vegetali. Anche in questo caso, deve essere reso disponibile alla pianta tramite la concimazione, soprattutto nelle fasi di sviluppo in cui le piante richiedono grande energia, come durante la fioritura e la fruttificazione.
Concime NPK: consigli per l’utilizzo
Quando ci si appresta ad acquistare un concime NPK, ci sono diverse domande da porsi per trovare la soluzione fertilizzante ideale.
Prima di tutto bisogna considerare la tipologia di suolo e valutare e le esigenze nutrizionali specifiche delle colture che si intendono fertilizzare. Infatti, diverse piante richiedono diverse proporzioni di N, P e K in base allo stadio del loro ciclo di vita in cui si trovano.
Successivamente bisogna scegliere tra le diverse forme, liquida o solida, e tra le diverse tipologie di concimi NPK, ognuno con diverse proporzioni di NPK, presenti sul mercato.
Per quanto riguarda la tempistica di applicazione, i concimi NKP dovrebbero essere forniti alle piante in concomitanza dei periodi di alta domanda di nutrienti, come nelle prime fasi di crescita o nel periodo che precede la fioritura e la fruttificazione.
Ricordiamo, però, che è sempre meglio affidarsi al consiglio di esperti per un utilizzo ottimale dei concimi a base di azoto, fosforo e potassio e per garantire lo sviluppo rigoglioso e fiorente delle culture.