Cartella clinica elettronica: come rendere la sanità sempre più sicura

Sapevi che in Italia, ogni anno, ci sono migliaia di cause per errori medici? Solo nel 2018 se ne sono contate circa 30mila. Il motivo è che spesso, nella delicatissima fase della diagnosi, soprattutto se la stessa avviene in condizioni di urgenza, possono verificarsi errori e dimenticanze. Ecco perché, a tutela del paziente, del medico e in definitiva di tutta la sanità la cartella clinica elettronica (come suggerito da Savino Solution), anche detta cartella sanitaria elettronica, rappresenta uno strumento importantissimo. Scopriamo meglio in cosa consiste in questa guida.

Cartella clinica elettronica: cosa dice la legge

La prima notizia che dovrebbe interessarti, se sei un medico o lavori in una struttura sanitaria, è quella che riguarda la legge. Cosa dice infatti la normativa nel caso in cui una cartella clinica fosse per qualche motivo errata? Facciamo un esempio pratico. Un paziente arriva in ospedale e la cartella clinica viene redatta. A distanza di qualche giorno il paziente lamenta fastidi o, in alcuni casi peggiori, danni. Quando viene intentata una causa, la prima cosa che l'avvocato di parte richiede è la cartella clinica. Presupponiamo che per motivi di urgenza o di distrazione la stessa non sia stata completata in maniera adeguata. È quasi automatico che il tribunale condannerà il medico e la struttura per negligenza. Il punto, quello che in legge si chiama 'ratio', è che si presume un nesso di causa effetto tra l'operatore del medico e lo stato di danno qualora la cartella sia stata redatta in maniera non completa e conforme ai sensi di legge. Come tutelarsi allora?

Passare alla cartella clinica elettronica

Semplice, passando all'uso della cartella clinica elettronica. Le cartelle cliniche devono essere validate per poter fare testo. Ciò significa che deve essere effettuato un check completo. I vari passaggi sono quindi in qualche modo obbligati, e rispondono a determinate domande:

  • è stata fatta l'anamnesi?
  • sono state segnate le patologie pregresse?
  • si è domandato di eventuali allergie?

e così via. Ipotizziamo che il paziente arrivi in un momento di caos o con una grave richiesta di soccorso. La cartella clinica sarà presumibilmente compilata in seguito. Tuttavia il medico potrebbe essere stanco, dopo un turno impegnativo. Potrebbe umanamente dimenticare qualcosa. Le cartelle elettroniche servono proprio a questo, e sono uno strumento di tutela per tutti.

Rispettare l'umanità dei medici con l'aiuto della tecnologia

Spesso si è guardato alla cartella elettronica come ad una critica nei confronti degli operatori sanitari. Nulla di più sbagliato, al contrario. Quella medica è la professione più importante che esista, ed è giusto che medici ed infermieri non siano perseguitati. Errare, come si dice è umano, ma tutelare chi presta soccorso agli altri li mette nelle condizioni mentali di dedicarsi solo al paziente e non alla burocrazia. Ad esempio, è possibile compilare la cartella anche al di fuori dell'ospedale, magari in un momento di calma, proprio grazie al fatto che è digitalizzata. Il medico potrebbe contattare gli infermieri in reparto e stilare con loro, in tranquillità, una cartella elettronica completa e sicura, senza avere la pressione di doverlo fare prima di lasciare l'ospedale. La cartella elettronica infine opera come un'autonalisi, e implementarne la compilazione con un software in cui inserirla, mette al riparo da eventuali dimenticanze. Sarà il sistema a fare un check completo e rimandare al medico spazi lasciati incompleti.