Il Governo e il problema del MES

Il meccanismo europeo di stabilità, anche abbreviato come MES, sta generando non poche tensioni nella coalizione politica 5 Stelle Partito Democratico. Un’alleanza che fa acqua da tutti i ponti e sotto ogni punto di vista, come spesso ha messo in evidenza anche l’esponente di Fratelli D’Italia Edmondo Cirielli..

Detto quanto, in queste ore il Governo si sta spaccando a metà, nell’attesa che fosse Giuseppe Conte a prendere una decisione a riguardo. Cosa che poi è avvenuto.

Le parole di Giuseppe Conte sul MES

Giuseppe Conte ha esordito così: “Sono qui per l'informativa sulle modifiche al Mes. Le accuse che mi sono state rivolte trascendono i più accesi toni, siamo al cospetto di un'accusa gravissima. Se fossero vere dovrei dimettermi. Chi è all'opposizione sta dando prova di mancanza di rispetto per le istituzioni”. Una forte accusa per Salvini e Meloni che non ha mancato di scatenare reazioni brusche in Aula.

Dal suo canto l’Eurogruppo sostiene: "Mes già approvato, può slittare di due mesi. La riforma del trattato sul Mes "è stata già approvata a giugno. Stiamo solo discutendo la legislazione secondaria, meglio chiudere ora. Per tale ragione la firma sul trattato a dicembre non è necessaria. Può avvenire uno o due mesi più tardi".

Non crollano le distanze tra M5S e Pd

Appare evidente come i partiti italiani oggi si schierino su lunghezze d’onda differenti, come del resto, ha ammesso Luigi Di Maio: il Pd è a favore, il M5S no. Per tale ragione saranno quindi le Camere dopo il dibattito parlamentare stabilito per l’11 dicembre a varare una risoluzione comune, così da mettere in salvo la colazione di maggioranza. In caso contrario, il governo sta camminando sul filo del rasoio. Italia Viva di Matteo Renzi ha preferito non prendere parte all’incontro, una mossa di tacco che mostra come si tratti di uno scontro diretto tra Cinque Stelle e Dem.

I riflettori sono tutti puntati sulla maggioranza. Per adesso il Governo continua, e ogni decisione verrà presa solo dopo che il Parlamento dica la sua.

Lo stesso Luigi Di Maio ha dichiarato che fino alla pronuncia parlamentare il semaforo resta verde. Il ministro ha anche spiegato che in quella stessa data il M5S presenterà una risoluzione attraverso cui invitare il premier a chiedere al Consiglio Ue di dicembre, il miglioramento di tutto l’elenco di riforme dell’Unione economica e monetaria. Questo pur di evitare che il Mes assuma la stessa situazione ambivalente avuta con la Tav, che fu la goccia a far traboccare il vaso della coalizione con la Lega.