Una email inviata da: Enrico Garzotto
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Questa è una email di contatto dal sito http://marra.it/ inviata da:
Enrico Garzotto enricogarzotto@gmail.com”>enricogarzotto@gmail.com>Buongiorno,
ho scritto un articoletto. Se lo ritenete opportuno ed utile siete liberi di pubblicarlo.
Lo Incollo a seguito.Leggere i commenti facebook e i giornali mi ha fatto comprendere una cosa molto importante. Si parla solo di italia, di italiani e degli altri, é sempre colpa di qualcuno e della collettivitá. Tutti demandano le responsabilitá a qualcuno o a qualcosa.
La collettività, cari amici borbottoni e lamentosi, non funziona delegando azioni e responsabilitá alla collettivitá stessa, ma prendendosi ognuno le proprie colpe, le responsabilitá delle proprie azioni e non azioni. Quando si cambierá questo atteggiamento allora ci sará il vero cambiamento e le votazioni saranno la semplice risultante del cambiamento e non il contrario. Il vostro voto è stato solo un artifizio psicologico per esservi sentiti partecipi. Un artifizio da pigri, da persone che credono che agire ogni cinque anni sia abbastanza per portare miglioramenti, per fare la cosìddetta rivoluzione. Ma non è la rivoluzione quella che bisogna fare, la rivoluzione la fanno i pianeti intorno al sole ed é un moto che li porta periodicamente allo stesso punto, alla stessa situazione.
Quello che bisogna fare é una evoluzione, evoluzione della collettivitá, ma essendo la collettivitá composta da singoli, bisogna evolvere noi stessi. Dobbiamo quindi migliorarci, dobbiamo agire, perché solo agendo e creando, possiamo cambiare, modellandoci, azione dopo azione. Lo dobbiamo fare ogni giorno e non ogni cinque anni.
Non abbiamo la minima idea di come funzioniamo, non abbiamo né coscienza di noi stessi né tantomeno della collettivitá: siamo dei pigri a cui piace demandare le proprie responsabilitá ad un fantomatico qualcuno. Come se tutte le cellule del nostro corpo smettessero di agire pensando che tanto c’é il corpo a fare il tutto, tranne poi perire lentamente.
Potrebbero sembrare discorsi filosofici, invece sono discorsi pratici, si parla di azione, di creare, modificare, migliorare ed anche sbagliare per poi riprovare finché il migliroamento non avviene.
Non serve una rivoluzione che rivolta l’italia come un clazino, dove il calzino puzzolente rimane lí ma sottosopra, serve una evoluzione, un modellamento della nostra coscienza e dei nostri modi di fare, dei nostri modi di ragionare, un modellamento che non si puó fare dall’oggi al domani, ma che richiede tempo, un sforzo continuo, giorno dopo giorno, ora dopo ora, secondo dopo secondo. Osservatevi nei vostri comportamenti, nei vostri ragionamenti nelle vostre azioni, nelle vostre pigrizie e nel vostro lavarvi dalle colpe “pilatesco”.
Da dove iniziare?
Smettiamola, smettetela di lamentarvi, di gridare, di agitarvi di guardare l’Italia ed il popolo come qualcosa a cui non appartete, qualcosa che non influenzate. Ogni volta che vi state lamentando pensate a queste parole, smettete di lamentarvi, di arrabbiarvi e di agitarvi. Capite qual’é il problema e semplicemente fate la prima azione per iniziare a modificare la situazione ed iniziare a risolverlo. Se l’azione deve essere un’azione collettiva allora bisogna coinvolgere semplicemente le altre persone, spiegare il problema , confrontarsi e capire insieme qual’é la soluzione.
Il problema sei tu, tu che leggi. Il popolo é l’italia sono solo la risultante delle singole azioni, dei singoli pensieri di ognuno, assumiti le tue responsabilitá, non demandare ed inizia ad agire da ora, senza aspettare domani.
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