Trasmesso in Europa documentario di disinformazione contro il Movimento 5 Stelle

Da qualche giorno è stato trasmesso un documentario trasmesso su ARTE (tv pubblica franco-tedesca) in Francia e in Germania qualche settimana prima delle elezioni europee. Guardatelo per rendervi conto della disinformazione vergognosa che viene fatta a scapito del Movimento Cinque Stelle. Il documentario, montato in maniera ambigua con un …

Trasmesso in Europa documentario di disinformazione contro il Movimento 5 Stelle

Da qualche giorno è stato trasmesso un documentario trasmesso su ARTE (tv pubblica franco-tedesca) in Francia e in Germania qualche settimana prima delle elezioni europee. Guardatelo per rendervi conto della disinformazione vergognosa che viene fatta a scapito del Movimento Cinque Stelle. Il documentario, montato in maniera ambigua con un narratore dal tono di voce allarmato e con una colonna sonora inserita di proposito con musiche tetre per creare tensione nell’inconscio dello spettatore, mira in maniera a dir poco imbarazzante a diffamare l’operato di attivisti, parlamentari e collaboratori del Movimento 5 Stelle. In particolare, gli autori di questo documentario, cercano di illudere lo spettatore tentando di far passare il M5S per un partito capeggiato esclusivamente da Grillo e gestito da pochi. Alcune affermazioni del narratore, come “in un anno il suo movimento non ha cercato di fare adottare NESSUNA delle sue proposte” risultano auto-contraddittorie. Dal momento in cui le proposte sono state fatte, vuol dire infatti che è impossibile affermare che non siano state prese in considerazione dal Movimento stesso. E’ mai possibile che il documentario sia stato girato da giornalisti? Il risultato è un documentario di disinformazione dal taglio comico dal contenuto assolutamente inverosimile studiato ad arte da qualcuno che teme che il consenso elettorale dei cittadini italiani possa finalmente aprire quel canale diretto tra stato – Europa e cittadini. Ecco una parte del documentario pubblicata su YouTube da un utente che ha deciso di denunciare il caso sul web:

Nel documentario, non viene volutamente detto che il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica italiana ad aver rinunciato ai 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, l’unica che ha volontariamente deciso di dimezzare gli stipendi ai propri parlamentari per destinare il ricavato ad un fondo per la piccola e media impresa e l’unica forza politica che, attraverso il mezzo internet, è riuscita a dare la possibilità ai cittadini di decidere sulle sorti del nostro paese. Non c’è niente di vero in questo documentario: viene detto che i parlamentari temono le videocamere quando gli stessi sono autori di decine di video ogni giorno, sia fuori che dentro il parlamento italiano proprio per una questione di trasparenza. Ancora più grave è poi l’affermazione sui “burattini” quando, in realtà, tutti sanno che i parlamentari del Movimento 5 Stelle sono stati gli unici ad essere votati direttamente dai cittadini attraverso una selezione innovativa tramite lo strumento della rete. Se ci pensate, ciò che sta facendo il M5S è semplicemente quello che dovrebbero fare tutti, cose normalissime in un paese, anzi, in una Comunità Europea, che evidentemente è da anni vittima di pochi soggetti che, attraverso la disinformazione, cercano di veicolare un consenso elettorale per mantenere le cose come stanno. Il risultato lo vediamo tutti noi sulla nostra pelle: politiche di austerity contro lavoratori ma anche contro chi il lavoro lo ha perso o non lo ha mai avuto. Peccato che gli autori del documentario di disinformazione non abbiano pensato di precisare cosa ha fatto il M5S in parlamento nei soli nove mesi di attività parlamentare. Fortuna vuole che questo sia stato raccontato dai loro volti, dalle proposte di legge presentate, dai successi conseguiti e dagli incredibili no ricevuti in una clip neppure lontanamente esaustiva, per iniziare a rispondere a quelli che … “non state facendo niente”:

Per questo motivo chi cerca di disinformare, evidentemente complice di chi si dice “moderato” promettendo l’elemosina di 80 euro a qualche lavoratore dopo il voto, dovrebbe lasciare spazio invece a chi vuole passare dalle parole ai fatti, arrivando in Europa non per distruggerla, ma per rimettere in discussione i trattati che mettono in ginocchio le popolazioni ed effettuare vere riforme nell’interesse dei cittadini, come l’abolizione del Fiscal Compact.

Per questa news si ringrazia:

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