Test Invalsi. UDS L’Aquila boicotta test invalsi

Boicotaggio test invalsi Giovedì 16 Maggio saranno somministrati i test INVALSI a studentesse e studenti del secondo anno delle scuole superiori. La risposta degli studenti non tarda ad arrivare ai Test Invalsi: dopo la campagna informativa, ora si calano striscioni al liceo Bafile, mentre al Cotugno si affiggono cartelloni esplicativi. “Le …

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Boicotaggio test invalsi

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Giovedì 16 Maggio saranno somministrati i test INVALSI a studentesse e studenti del secondo anno delle scuole superiori.

La risposta degli studenti non tarda ad arrivare ai Test Invalsi: dopo la campagna informativa, ora si calano striscioni al liceo Bafile, mentre al Cotugno si affiggono cartelloni esplicativi.

“Le azioni portate avanti nelle scuole aquilane offrono un segnale chiaro e inequivocabile, finora ignorato: gli studenti non hanno intenzione di accettare test dallo scarso valore formativo, congeniali al fine ignobile di giustificare tagli alla scuola pubblica”.

Queste le parole di Anna Gianvincenzo, dell’Unione degli Studenti suio Test Invalsi, che prosegue: “Per quanto riguarda la natura dei test, strutturati in domande a risposta multipla, ci preoccupano la noncuranza nei confronti della formazione globale dello studente, a vantaggio di un sistema nozionistico completamente sterile e la mancata partecipazione delle componenti scolastiche alla formulazione del test. È impensabile ritenere valido un sistema di valutazione estraneo alla scuola anche nella sua progettazione, che non è volto al miglioramento della didattica ma, al contrario, al suo annientamento.

La riflessione investe anche le finalità delle prove Test Invalsi: “Ciò che nei primi tempi era stato presentato come una analisi statistica, ora ha assunto la prevedibile connotazione di criterio per un sistema di premialità e orientamento dei finanziamenti verso le scuole che soddisfano i requisiti valutati. È evidente come finanziare scuole ritenute d’eccellenza a danno dei numerosissimi istituti in difficoltà possa produrre solamente un declino ulteriore della scuola italiana, già gravemente definanziata. Alla luce delle carenze in termini di sicurezza e della frequente assenza di materiale didattico adeguato, e considerando l’investimento inesistente sulla didattica e sul diritto allo studio, la spesa per questi test (nel 2011 di 8 milioni di euro) risulta ancor più inammissibile”.

Per queste ragioni sui Test Invalsi Uds chiedie agli studenti di non compilare i Test Invalsi, unendosi a un dissenso sempre più diffuso. Ultimo ad esprimersi sulle prove è stato Luciano Canfora, che qualche giorno le ha definite «una mostruosità, una cosa senza alcun senso, che può servire se mai a premiare chi è dotato di un po’ di memoria più degli altri, non chi ha spirito critico. Poiché la scuola dovrebbe essenzialmente far nascere lo spirito critico, la miglior cosa sarebbe eliminare l’Invalsi e restituire i suoi test a chi li ha inventati»”.

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