Suicida per debiti: le banche sbagliarono i conti
Notizie
Suicida per debiti: «Banche sbagliarono
i conti, era in credito e dateci tre milioni»
I familiari dell’imprenditore chiedono i danni a due istituti dopo
le perizie di Confedercontribuenti: «Applicati interessi da usura»
di Lorena Levorato, IlGazzettino.it
PADOVA – Si è ucciso perché pensava di esserestrangolato dai debiti con le banche. In realtà era lui ad essere loro creditore. È questa la conclusione alla quale è arrivata la Confedercontribuenti Veneto, che ha analizzato i conti correnti di un imprenditore dell’Alta Padovana suicida nel 2011.
È stata la famiglia dell’uomo a rivolgersi all’associazione per chiedere di verificare i saldi negativi dei due conti correnti bancari. «Con grande stupore e amarezza – spiega Alfredo Belluco, presidente di Confedercontribuenti Veneto – i familiari hanno appreso che, secondo due dettagliatissime perizie econometrico-matematiche eseguite dal nostro staff, non erano le banche creditrici rispettivamente di 54mila e 40mila euro, ma l’imprenditore stesso». E il credito vantato da una delle due banche ammonterebbe, secondo quanto riferito dall’associazione, «a ben 270.627 euro, dei quali 99mila circa di usura e 172mila di anatocismo bancario (il calcolo degli interessi sugli interessi, ndr). 407.060,98 euro il credito per il secondo istituto di credito, di cui 271 mila circa di anatocismo e 136 mila di usura».
«Il povero imprenditore già dal 2002-2003, senza saperlo – prosegue Belluco – si era messo in pareggio con i propri debiti, e soltanto per effetto di interessi gonfiati, doppi interessi e composti, conditi concommissioni e spese non pattuite, né autorizzate e ingiustificate, le banche lo tenevano sotto il “giogo” dello strozzinaggio, superando di gran lunga il tasso di interesse “soglia” oltre il quale si commette l’odioso illecito di usura, soglia che oggi è circa il 18%». Nei giorni scorsi è stata aperta una causa civile al tribunale di Padova contro le due banche: la prima udienza a maggio. «La famiglia dell’imprenditore ha chiesto un ristoro complessivo di 3 milioni e 768.676 euro. La nostra associazione ha salvato numerosi imprenditori. Le banche vanno combattute sul loro terreno e se arrivano lettere o telefonate insistenti, bisogna rispondere che “il saldo negativo non è né certo, né liquido, né esigibile”. A quel punto interveniamo noi ed esaminiamo il rapporto di conto corrente, che al 90% è illecito».
Se vuoi approfondire questo argomento segui il link: Suicida per debiti: le banche sbagliarono i conti
Argomenti trattati: 692 | Lotta al signoraggio bancario: lo strapotere di banca e finanza nella vita reale.
Altre informazioni inerenti Suicida per debiti: le banche sbagliarono i conti:
http://signoraggio.it/index.php?option=com_ijoomla_rss&act=xml&sec=1&feedtype=RSS2.0
Notizie