Bücherverbrennungen. In tedesco si chiamano così i roghi di libri. Il riferimento è ai roghi organizzati dai movimenti giovanili nazisti nel 1933. In occasione di uno di questi roghi, a Berlino, un gerarca che poi diverrà molto famoso, Joseph Goebbels, capo della propaganda nazista, tenne anche un discorso. Durante i …
Roghi di libri e fanatismo politico
Bücherverbrennungen. In tedesco si chiamano così i roghi di libri. Il riferimento è ai roghi organizzati dai movimenti giovanili nazisti nel 1933. In occasione di uno di questi roghi, a Berlino, un gerarca che poi diverrà molto famoso, Joseph Goebbels, capo della propaganda nazista, tenne anche un discorso. Durante i Bücherverbrennungen venivano bruciati tutti i libri che erano considerati contrari ad un presunto “spirito tedesco”. Come detto, eravamo nel 1933, esattamente il 10 maggio, ed eravamo ancora all’inizio della parabola nazista. Sappiamo come la storia è finita.
In Italia, un Paese che ha condiviso con la Germania l’esperienza del totalitarismo, sono tornati di moda i roghi di libri. Protagonisti non sono i seguaci neo-nazisti, ma i cosidetti 5Stelle che se la sono presa per le critiche, neanche troppo dure, che Corrado Augias ha rivolto al M5S in un’intervista televisiva a Le invasioni barbariche. A parte gli insulti (certamente deplorevoli) sui social network, la logica e la strategia della tensione e del caos scatenata in modo sistematico da Grillo e Casaleggio (che sul loro Blog hanno indicato Augias come un altro dei giornalisti non graditi) ricorda molto quella del Terzo Reich. In questi giorni di dibattitto politico convulso e dove ancora una volte le Istituzioni repubblicane sono state violentate e offese, ho riletto un libro abbandonato da tempo. Mi riferisco a LTI. La lingua del Terzo Reich di Viktor Klemperer, un’analisi illuminante sulla lingua del nazismo, dai primordi all’epilogo finale. Le analogie con il meccanismo mediatico messo in atto da Grillo e Casaleggio sono evidenti. Non voglio dire che siamo all’alba di un nuovo Nazismo, ma siccome la storia è magistra vitae, non si può far finta di nulla. Scrive il filologo Viktor Klemperer: “La Lingua Tertii Imperii (LTI) rivolge tutti i suoi sforzi a privare il singolo della sua natura di individuo, ad anestetizzare la sua personalità, a renderlo un elemento del gregge senza pensiero né volontà, spinto con violenza in una determinata direzione, a farne un atomo di un masso rotolante. La LTI è la lingua del fanatismo di massa. Quando si rivolge al singolo, e non solo alla sua volontà ma anche alla sua mente, quando si fa dottrina, insegna i mezzi per rendere fanatici e per suggestionare le masse.” Il fanatismo di cui scrive Klemperer è lo stesso che ha animato il M5S in questi ultimi giorni ed è lo stesso che ha portato un fanatico (da cui il MoVimento non ha ufficialmente preso le distanze) a bruciare uno dei libri di Augias. Ai 5Stelle manca solo che lo offendano rinfacciandogli di essere anche ebreo. Principiis obsta. Troppo tardi si arreca la medicina quando i lunghi indugi hanno dato vigore al male.
Per questa notizia si ringrazia:
Potsdamer Platz, Germania, Europa, di Ubaldo Villani-Lubelli
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