Perchè scegliere un percorso di studi tecnico?

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Molti ragazzi si trovano ad un bivio quando è il momento di scegliere il percorso di studi da seguire. L’orientamento può rivolgersi alle scuole umanistiche o ai percorsi di studio tecnici. Quale scelta è più lungimirante per la futura ricerca di lavoro? I dati in merito sono altamente discordanti e spesso si contraddicono. Inoltre è difficile prevedere quali saranno le figure professionali che saranno più richieste dopo il periodo di tempo necessario per completare gli studi prescelti: ma ci sono alcuni princìpi da seguire in ogni caso, che aiutano a chiarirsi le idee in merito.

E’ innegabile che l’universo dell’Hr, ovvero le human research che si occupano di selezionare i candidati, segue spesso delle mode, che si basano soprattutto sui cicli di studio. In periodi altalenanti, chi aveva scelto di fare un percorso spiccatamente umanistico, quindi un classico liceo seguito dalla facoltà di filosofia, poteva trovarsi a ricoprire posizioni di prestigio in banche o negli istituti finanziari, perché la carriera scolastica umanistica era letta come un surplus nell’abilità di gestione di problem solving.

La scelta dell’orientamento scolastico deve, in ogni caso, rispecchiare la volontà dei ragazzi e non essere mai legata alla eventuale assunzione, che non può essere certa poiché tra l’inizio degli studi e la fine saranno passati anni e la situazione economica-finanziaria del paese in cui ci si trova sarà quasi sicuramente mutata. Certamente i dati possono dare una mano nel caso di incertezza, ma è importante che i giovani seguano le loro inclinazioni e vadano ad affinare le competenze che percepiscono come più vicine alla propria personalità. Questa scelta si rivela di grande importanza per il futuro, anche se la realtà ha dimostrato e dimostra tuttora che chi segue un percorso di studi affine alle proprie abilità non troverà un impiego felice e produttivo quando sarà adulto, ma cercherà di variarlo e di adattarlo alla propria personalità e alle proprie attitudini. Non  troverà quindi magari il lavoro ideale, però potrà sempre contare sulla passione per gli argomenti studiati per ampliare o adattare la propria formazione riuscendo a incrociare interessi, competenze e mercato del lavoro.

Ed ecco così ragazzi impegnati per anni a studiare il funzionamento delle pompe volumetriche diventare dei bravissimi disegnatori di graphic novel e ragazze indotte a diventare insegnanti alle scuole materne aprire circoli culturali dedicati ai bambini. L’attitudine merita quindi di essere rispettata, perché il percorso di studi possa essere fruttuoso e dare vita ad una formazione positiva quanto lungimirante per i lavoratori del domani.