Si chiama Eye Examination Kit (PEEK) ed è un’applicazione a dir poco rivoluzionaria, in grado di permettere una serie di esami della vista, utilizzando esclusivamente lo smartphone sul quale è installata, che potrebbe contribuire al trattamento di milioni di persone che rischiano di diventare ciechi o ipovedenti Attualmente in …
Peek, l’app che diagnostica le malattie attraverso l’uso dello smartphone
Si chiama Eye Examination Kit (PEEK) ed è un’applicazione a dir poco rivoluzionaria, in grado di permettere una serie di esami della vista, utilizzando esclusivamente lo smartphone sul quale è installata, che potrebbe contribuire al trattamento di milioni di persone che rischiano di diventare ciechi o ipovedenti
Attualmente in fase di test su cinquemila persone in Kenya, l’applicazione utilizzerebbe una tecnologia molto simile a quella che attualmente utilizzano le squadre in Antartide per fornire i dati di esplorazione, e sarebbe in grado di analizzare l’occhio dei pazienti, i dati rilevati e di inviarli via mail ad uno specialista che, in remoto, potrebbe eseguire una diagnosi completa. In questo video, Chandy Nath parla alla squadra Peek, che hanno creato l’app che può condurre esami della vista in località remote, contribuendo alla lotta contro la cecità nei paesi in via di sviluppo:
“Pensiamo di aver ridefinito il concetto di semplicità di analisi” – spiega un portavoce della London School of Hygiene and Tropical Medicine, l’istituto che ha sviluppato l’applicazione rivoluzionaria – “Molti bambini hanno pessimi risultati scolastici proprio per problemi di vista non diagnosticati: correggerli in tempo aumenterebbe le opportunità di realizzazione del loro potenziale”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicamente dichiarato che sono ben 285 milioni le persone non vedenti o ipovedenti, il 90 percento delle quali vive in paesi a basso reddito. Una statistica importante, soprattutto considerando che attualmente i medici in grado di eseguire screening direttamente nelle scuole sono pochissimi, e che quattro casi su cinque potrebbero essere prevenuti o curati.
Nel caso in cui andasse in porto il progetto PEEK, i medici nei paesi in via di sviluppo si ritroverebbero tra le mani uno strumento di analisi molto più dinamico ed economico che, confrontato con le apparecchiature tradizionali (il cui costo è di oltre 100.000 dollari e che richiedono uno staff di 15 persone), potrebbe aumentare esponenzialmente il numero di pazienti visitati e curati in tempo.
La metodologia di funzionamento è tanto semplice quanto geniale. L’analisi mediante l’applicazione avviene in diverse fasi, nelle quali vengono visualizzati una serie di elementi su schermo e grazie all’accoppiata flash (che illumina la retina) e fotocamera (che analizzerebbe l’occhio) è in grado di diagnosticare una serie di disfunzioni importanti.
PEEK può diagnosticare cecità, deficit visivi, cataratte, il glaucoma, la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica ed altre malattie nervose e retiniche. Si possono addirittura raccogliere una serie di indicatori specifici che aiuterebbero a diagnosticare tumori cerebrali ed emorragie. Grazie alla geolocalizzazione inoltre, la diagnosi sarebbe associata ad un punto ben preciso su Google Maps, che il medico potrebbe utilizzare per raggiungere e curare il paziente.
Si tratta di un’applicazione rivoluzionaria, che rappresenterebbe una potente arma di diagnosi anche per i meno esperti, attualmente in mostra all’esibizione del Design Museum a Londra.
Fonte: http://mobile.fanpage.it
Per questo post ringraziamo:
Globo Channel – web, curiosità, scienza, tecnologia, record mondiali, video-tutorial dall’italia e dal mondo
e vi invitiamo a continuare la lettura su:
Peek, l’app che diagnostica le malattie attraverso l’uso dello smartphone