Il 2013 è stato un anno nero per il mercato immobiliare. La crisi economica ha infatti fortemente colpito questo settore operando una drastica riduzione del potere d’acqusito delle famiglie, ma anche determinando una maggiore difficoltà di accesso ai finanziamenti per l’acquisto di una casa.
Nel 2012 vi era stato un vero e proprio tracollo del mercato mmobiliare che aveva fatto registrare ben il 38,6% in meno degli atti di compravendita, tuttavia il trend è rimasto negativo durante il 2013 nel quale si è determinato un ulteriore calo del 7,7%. Nello scorso anno le compravendite di immobili effettuate nel nostro paese sono state infatti poco meno di 407 mila, molto al disotto delle 430 mila del 1985, passato anch’esso agli annali come anno particolarmente sfortunato per questo settore.
Tuttavia il 2014 porta segnali di ripresa che fanno ben sperare. L’Agenzia delle Entrate e l’Abi hanno infatti diramato n rapporto in cui si registra nei primi tre mesi del 2014 un incremento dell’erogazione di mutui superiore di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’abi ha poi elaborato l’affordabily index, un indice che misura l’accesso delle famiglie italiane all’acquisto di un’abitazione. Dai dati registrati sembra che siano aumentate le famiglie che possono comprare un immobile. Già a fine 2013 l’indice era in rialzo, ma nella prima metà del 2014 si sono raggiunti livelli simili allo stesso periodo del 2006, antecedente alla crisi economica.
Il miglioramento dell’indice di accessibilità delle famiglie per l’acquisto di una casa è probabilmente determinato anche dall’abbassamento del costo degli immobili.
Abi precisa che i dati sono stati rilevati su un campione che prende in considerazione 88 banche.
Coerentemente con questi segnali positivi il Crif diramando il proprio rapporto mensili sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di una casa ha mostrato come durante il mese scorso vi sia stato un aumento del 12,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 per quello che riguarda ile domande di mutui da parte delle famiglie italiani. Bisogna però sottolineare come l’importo medio richiesto sia di 124.812 euro, inferiore a 128.146 euro dello scorso anno, e nettamente più basso dei 140.942 dell’aprile del 2012.
La situazione di mercato rimane difficile, ma questi segni di miglioramento fanno ben sperare.