La musica indiana, chiave per la meditazione

Nella concezione della musica indiana, il suono non ha soltanto la funzione di creare un’atmosfera piacevole bensì rappresenta uno strumento per trasformare i propri stati di coscienza in maniera molto profonda. E, durante la meditazione, la musica rappresenta la chiave di accesso verso l’esperienza extra-corporea.

Concetti chiave della musica indiana

Oltre a dilettarci, la musica è in grado di ottenere effetti benefici sul nostro sistema sottile.

Esistono infatti particolari combinazioni di note e suoni vocali che permettono un effetto specifico su ogni parte del nostro corpo. Su questo rapporto, la musica indiana insiste da millenni, in particolar modo nel trattamento di diversi tipi di chakra.

Musica indiana

Parlare di musica nella cultura indiana riconduce per forza di cose a un profondo viaggio nel tempo e nello spazio, tra millenarie culture e antica filosofia, bel lontane dagli odierni cantanti pop di Bollywood.

La principale particolarità della musica indiana sta nel fatto che è stata creata in funzione dei rituali, il più importante dei quali è rappresentato dalla meditazione.

Per la musicoterapia indiana, il corpo umano è una forma in miniatura del Cosmo, essendo infatti composto degli stessi cinque elementi. All’interno del corpo umano, le nostre ossa e muscoli sono composti dell’elemento Terra; il sangue e gli altri fluidi sono composti dell’elemento Acqua; l’energia vitale è l’elemento Fuoco; i movimenti sono prodotti dall’uso dell’elemento Aria; e la forma corporea é ottenuta dall’elemento Spazio o Etere.

Cosa c’entra dunque la musica?

Quando l’energia del calore (elemento Fuoco) nel nostro stomaco interagisce con l’elemento Aria nei nostri polmoni e utilizza l’elemento Spazio e Etere nella “cassa di risonanza” nella nostra gola, allora essa emerge come Voce Umana. La voce umana rappresenta la prima sorgente di tutta la musica.

Antichi saggi e uomini ispirati ascoltarono e meditarono sui suoni della natura ed impararono i suoni originali dagli uccelli e dalle bestie nella natura. E da quegli studi essi crearono le note indiana, dette swara. Da qui i Mantra.

Dunque, la maggior parte della musica indiana più antica fu composta da uomini di fede come atto di devozione o per accompagnare la meditazione. Nell’antichità, la musica ed i mantra avevano la funzione di ricondurre quotidianamente l’uomo nel mondo fisico.

In realtà, questa tradizione non è stata interamente dimenticata neppure nell’India contemporanea e consumistica.

Di buon mattino, tutte le stazioni radiofoniche indiane iniziano la loro programmazione con un ‘morning tone’ ad hoc.

Meditare con la musica

Alcuni suoni particolari, utilizzati nella meditazione sui chakra, hanno la funzione di stimolare l’energia di questi centri psichici. Nella musica indiana esistono composizioni appositamente create per riflettere le vibrazioni di particolari momenti, come quelle che accompagnano la meditazione mattutina o serale.

Un genere molto speciale di musica indiana consiste nell’intonazione dei mantra durante la pratica del Mantra yoga. Secondo l’astrologia vedica, le tonalità dei mantra sono quelle maggiormente in sintonia con le vibrazioni prodotte dai pianeti e quindi le più indicate per stimolare il risveglio dell’energia Kundalini.

Durante la meditazione, la musica esercita un effetto terapeutico sul corpo, sulla mente e sullo spirito. L’ascolto della musica in sintonia con i ritmi delle varie stagioni, dei diversi momenti e ore del giorno, ci aiuta a vivere in armonia con il nostro ambiente naturale, a controllare la nostra energia, disciplinare i nostri stati d’animo e risvegliare le nostre capacità creative.

Una musica per la meditazione mattutina è in grado di rinvigorire lo spirito ed ispirare sentimenti di calma e dolcezza, favorendo un armonioso passaggio dal sonno al risveglio.

La musica per la meditazione serale dovrebbe invece evocare sentimenti di gioia, fiducia e soddisfazione, favorendo l’ispirazione alla quieta luce della luna.