La campagna elettorale per le elezioni europee si infiamma e la Germania è al centro della discussione politica italiana. Ma mentre in Italia si continuano a utilizzare ridicoli cliché la Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca Angela Merkel diffonde un video-podcast contro l’estremismo di destra e per una maggiore integrazione …
Merkel, Berlusconi e i pregiudizi antitedeschi
La campagna elettorale per le elezioni europee si infiamma e la Germania è al centro della discussione politica italiana. Ma mentre in Italia si continuano a utilizzare ridicoli cliché la Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca Angela Merkel diffonde un video-podcast contro l’estremismo di destra e per una maggiore integrazione di Sinti e Rom in Germania.
Anche se i partiti politici ci stanno risparmiando i Würstel, le patate e la birra, era veramente difficile concentrare tanta enfasi antitedesca di quanta ne assistiamo in questi giorni. Non bastavano i programmi televisivi di “approfondimento” politico, le tesi di “autorevoli” commentatori che annunciano l’avvento di un imminente Quarto Reich e gli sfoghi dei candidati di turno in cerca disperata di qualche voto in più. Non bastavano i manifesti elettorali in cui il bersaglio preferito è ovviamente la Germania, la sentina di tutti i mali e in cui la Cancelliera sarebbe responsabile dell’austerità, della disoccupazione, della mancata crescita, delle inefficienze altrui e chi più ne ha più ne metta.
In uno dei manifesti di Forza Italia si legge “Più Italia, meno Germania. L’austerità imposta dalla Germania ci ha portato alla recessione”. Più lapidario il manifesto del redivivo partito dell’Italia dei Valori: “Europei non tedeschi”. Per non parlare della Lega Nord di Matteo Salvini e Claudio Borghi, entrambi impossessati dal demonio del Marco tedesco.
Già qualche settimana fa, poi, in occasione della visita ad Atene di Angela Merkel l’italiana Lista Tsipras lamentava che la Cancelliera non fosse disposta a incontrare il leader greco di Syriza. Un po’ come se Matteo Renzi andasse in Germania e dovesse incontrare Gregor Gysi, leader della Linke, o la stessa Merkel in Italia Vendola o Ferrero. Insomma, tutto è buono pur di dare fiato alla diffusa retorica antitedesca. Attaccare la Germania è ormai una sorta di passepartout buono e utile ad ogni soluzione. Neanche la sobria visita di Merkel a Pompei ha scalfito più di tanto l’alleanza ostile alla Germania.
Ad alzare l’asticella dell’antigermanesimo professionista ci ha pensato Silvio Berlusconi che ha accusato i tedeschi di negare l’esistenza dei campi di concentramento. Affermazione che, diversamente da quanto riportato da autorevoli organi di stampa, non ha trovato risposta ufficiale da parte della Cancelliera. Angela Merkel, tramite il suo portavoce ha solo detto di non voler commentare. Molto più interessante il video-podcast della Kanzlerin contro l’estrema destra e per il riconoscimento dei diritti dei Sinti e dei Rom in Germania. La migliore risposta ai deliri da demenza senile di un ex Presidente del Consiglio a cui consigliamo la visita (tra il Reichstag e la Porta di Brandeburgo) al monumento in ricordo delle vittime Sinti e Rom da parte del Naziolasocialismo.
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Potsdamer Platz: Germania, Europa
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