L’importanza di specializzarsi dopo il conseguimento della laurea

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Perché specializzarsi dopo la laurea? Ma è importante anche capire come. Prima di rispondere a questa domanda è bene partire da un presupposto: a partire dagli anni 90 è aumentato in maniera esponenziale il numero di studenti che dopo il diploma hanno deciso di proseguire il loro percorso di studi iscrivendosi all’università.

Certamente di questi solo una parte è poi giunta al termine con successo, ma si tratta tuttavia di una percentuale considerevole che ci porta ad affermare che la laurea in se, oggi, non è più quel titolo di studio distintivo come in passato, e come tale non ci rende “potenziali risorse preziose” agli occhi del mondo del lavoro. O almeno non di più di tanti altri.

È vero che esistono facoltà come quelle legate all’area ingegneristica e sanitaria che sono in grado di offrire buoni spiragli lavorativi già dopo la laurea, ma rappresentano solo una parte limitata rispetto al ventaglio di facoltà oggi disponibili.

Tornando quindi al punto iniziale, oggi, la specializzazione dopo la laurea attraverso master universitari o corsi di formazione professionale, anche per via telematica, come quelli dell’ateneo di Unicusano, può essere il fattore chiave in grado di distinguere un laureato comune da una persona valida (oltre che laureata).

La specializzazione è peraltro una scelta obbligata per tutte quelle facoltà, come ad esempio psicologia, economia, e scienze politiche, per le quali si riscontrano alti livelli di saturazione del mercato.

Questo però non deve scoraggiare, chi fosse intenzionato, a valutare di intraprendere un percorso di specializzazione anche dopo lauree in materie scientifiche.

La specializzazione diventerebbe infatti a quel punto un fiore all’occhiello con cui presentarsi sul mondo del lavoro per poter puntare da subito a lavori meglio remunerati e con maggiori responsabilità.

Un discorso a cui sono attente soprattutto le grandi imprese che vedono nei laureati specializzati la risorsa “tipo” da inserire nei loro ranghi, immaginando per loro sin dal momento dell’assunzione, un possibile percorso di crescita e di carriera che li porti da posizioni meramente operative a quelle con maggior taglio manageriale.