Le prelibatezze (non solo culinarie) del lago di Como

Il lago di Como rappresenta un serbatoio di prelibatezze di assoluto valore. Certamente sul piano strettamente culinario, ma principalmente sul piano dell’intrattenimento, culturale e non solo. Fiore all’occhiello di tante opportunità è ovviamente il capoluogo lariano, Como, “cittadina” solo nelle dimensioni, ma “patrimonio” indiscusso di arte, storia e cultura. Il sapore tardo-gotico della meravigliosa Cattedrale di Santa Maria Assunta è in grado di mescolarsi, a pochi minuti di distanza, con il carattere austero della romanica Basilica di Sant’Abbondio. Non è certo un caso che alcuni dei capolavori che hanno reso immortali artisti del calibro di Stendhal, Byron e Verdi, abbiano visto la luce proprio sulle rive delle acque comasche, ispirando vita e opere di artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche.

Un vanto indiscusso dei luoghi tanto cari al padre dell’eroe byroniano resta ancora oggi il carattere prestigioso dei ristoranti esclusivi di Como, garanti, per tutti i loro clienti, di un’occasione difficile da vivere altrove: pranzare o cenare in contemplazione di uno dei laghi più belli al mondo. Affermazione vera per la città di Como, quanto per quella della città manzoniana di Lecco, forziere di tesori architettonici inestimabili: dalle imponenti arcate del Ponte Azione Visconti, in virtù del quale in passato la cittadina strinse un legame d’eccezione con il ducato di Milano, ai Musei Civici istituiti nel 1900; dalla celeberrima villa Manzoni, ai rintocchi della campana delSantuario della Madonna della Vittoria, memoria incancellabile dei caduti lecchesi durante le guerre.

Da Lecco a Colico, seguendo il versante orientale del lago, per visitare prima l’abbazia di Piona e poi la fortezza di Fuentes, architettura militare spagnola del diciasettesimo secolo. Tappe intermedie a Mandello del Lario, patria di uno dei più affascinanti musei dedicato allo storico marchio di Moto Guzzi, e a Varenna, per una passeggiata nel giardino botanico della splendida Villa Monastero e una visita al celebre castello di Vezio.
Sul versante opposto invece, in direzione sud, rientrando verso la città di Como, superata Gravedona, una breve sosta nel piccolo centro di Dongo, utile a rinfrescare reminiscenze di storia (qui, infatti, venne catturato Benito Mussolini il 27 aprile del 1945) e a rispolverare vecchie lezioni sullo stile architettonico neoclassico. Lasciata Dongo, procedendo lungo la sponda del lago, si apriranno finalmente le porte della bellissima Menaggio.

Probabilmente, motivo d’orgoglio di tutti i lariani, regina incotrastata del lago di Como, è la meravigliosa isola Comacina (anche nota con il nome di Pompei del Lario), teatro a fine giugno di uno spettacolo unico al mondo, in cui i famosi fuochi d’artificio e la processione religiosa coniugano tradizione e modernità, sacro e profano, in un’atmosfera a dir poco speciale.