Laurearsi all’estero Capita sempre più spesso che ragazzi iscritti in una università italiana decidano poi di completare gli studi di laurea in Europa e, una volta conseguito il titolo accademico, desiderano che lo stesso venga riconosciuto a tutti gli effetti in Italia o viceversa, cittadini europei che richiedono che …
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Laurea in Europa. Riconoscimento titolo di laurea in Europa: quando e come è possibile
Capita sempre più spesso che ragazzi iscritti in una università italiana decidano poi di completare gli studi di laurea in Europa e, una volta conseguito il titolo accademico, desiderano che lo stesso venga riconosciuto a tutti gli effetti in Italia o viceversa, cittadini europei che richiedono che un titolo conseguito in un Paese UE venga riconosciuto in Italia.
Per queste esigenze ovvero per la laurea in Europa sono nate specialmente negli ultimi anni diversi centri informatici che offrono servizi a tutti i possessori di titoli e qualifiche italiane che intendono recarsi all’estero e ai possessori di titoli e qualifiche di un Paese dell’Unione europea che intendano far valutare in Italia i propri titoli e qualifiche.
Uno degli istituti più importanti in questo settore si chiama Naric Italia. E per parlare di questo diffuso fenomeno delle laurea in Europa abbiamo incontrato il direttore di questo centro, il dott. Luca Lantero.
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Oggi si parla in maniera diffusissima delle laurea in Europa. Quali sono i servizi che offre Naric Italia di cui lei è il direttore?
“NARIC Italia risponde ai quesiti sul riconoscimento delle qualifiche estere in Italia e sulle possibilità di riconosicmento dei titoli italiani all’estero. NARIC Italia non gestisce direttamene le pratiche di riconoscimento, ma rimanda agli enti italiani ed esteri che si occupano di tali praiche, che possono variare a seconda del paese estero di riferimento (nel caso di riconoscimnto di titoli italiani all’estero) o dello scopo del riconoscimento (nel caso di riconoscimento di titoli esteri in Italia). Inoltre orniamo un servizio di certificazione e traduzione di titoli italiani da presentare all’estero, utilizzando un linguaggio comprensibile all’estero e parametri internazionali.
Qual è l’attuale situazione normativa italiana in merito al riconoscimento della laurea in Europa e nello specifico nel nostro Paese dei titoli ottenuti all’estero?
“Innanzitutto ci tengo a precisare che non esiste alcuna tipologia di riconoscimento automatico dei titoli di studio in nessun paese, sia fuori che all’interno dell’Unione europea: questo perché ogni paese ha voluto tenere per sé tale competenza in ambito europeo. Ciò significa che esistono strade e procedure differenti per il riconosicmento in ogni paese (meno o più complesse) e che una procedura amministrativa va sempre svolta in ambito di riconosicmento. Spesso chi si rivolge a noi pensa che, essendo in Europa, tutto è automatico: ciò non è coretto, pertanto ci tengo a sottolineare tale punto.
Ma questo significa che non è possibile giungere ad un riconoscimento della laurea in Europa e per meglio nel nostro caso in Italia?
“Assolutamente no, l’Italia ha differenti procedure di riconoscimento dei titoli di studio esteri ed è uno dei paesi all’avanguadia in tal senso, l’unico problema è che tali procedure, previste dal nostro ordinamento, non sono conosciute dal pubblico e, purtroppo nemmeno dalle amministrazioni, ma ci sono. Molti enti richiedono l’equipollenza di un titolo estero al fine della sua spendibilità in Italia, ma tale richiesta molto spesso non è adeguata al fine del riconoscimento: non sempre si dovrà svolgere una equipollenza (che significa tramutare il titolo estero in un titolo italiano a tutti gli effetti).
L’equipollenza è una procedura di riconoscimento complessa e molto lunga, ma esistono strade alternative, purtroppo sia chi richiede un riconoscimento (ente), sia il possessore di titolo estero che intende farselo riconoscere in Italia sono fissati su tale termine che risulta ormai obsoleto. Infatti esistono procedure di riconoscimento “finalizzate”, cioè differenti a seconda dello scopo per il quale devo far riconoscere il titolo estero. Quindi la domanda da porsi innanzitutto è: perché voglio far riconoscere il mio titolo? Se è per continuare gli studi in Italia (ad esempio ho un titolo estero universitario e voglio iscrivermi ad un corso di Laurea Magistrale) questa procedura si svolge senza necessità di una equipollenza. Se voglio partecipare ad un concorso pubblico in Italia con titolo estero (attenzione però ai requisiti di cittadinanza), posso svolgere una procedura meno complessa dell’equipollenza e basata sul singolo concorso (art. 38 del Decreto Legislativo 165/2001) da svolgersi presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.
Se intendo svolgere una professione regolata dalla legge (Infermiere, Medico, Ingegnere, ecc.) e sono abilitato allo svolgimento all’estero di tale professione, posso utilizzare la Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento professionale. Inoltre, se devo far valutare un mio titolo per ottenere punteggi extra in un concorso o per una borsa di studio, posso utilizzare il DPR 189/2009, ecc. Tutte queste procedure sono elencate sul sito del CIMEA – NARIC Italia, sia in italiano che in inglese) Quindi le procedure esistono, sono utilizzate, ma non esiste ancora una cultura “al riconosicmento”. Vi faccio un altro esempio: riceviamo quesiti dove ci viene chiesto se un tal titolo o una tal istituzione estera è riconosciuta in Italia. A questa domanda non c’è alcuna risposta possibile, visto che il riconoscimento si svolge sul singolo caso e su un titolo già ottenuto e che l’università estera non è riconosciuta in Italia visto che non fa parte del nostro ordinamento, ma questo cosa significa? Che la domanda è posta male, cioè una istituzione ufficiale estera e un titolo ufficiale di un paese estero (in linea generale) sono “riconoscibili”, cioè possono accedere alle procedure di riconoscimento se, appunto, appartenenti ufficialmente ad altro sistema e se esiste un titolo corrispondente in Italia. Quindi, se la premessa è errata, anche la conclusione lo sarà.”
Qual è l’iter da seguire per ottenere il riconoscimento della laurea in Europa ovvero di un titolo ottenuto in Italia all’estero e viceversa?
“Mi ricollego a quanto detto sopra, cioè alla possibilità di differenti procedure a seconda del paese estero dove si intende spendere la propria qualifica o dello scopo per cui tale qualifica vuole essere spesa in Italia: il riconoscimento è finalizzato e si basa sul caso singolo, quindi può essere differente se lo scopo e l’iter formativo variano. La procedura più utilizzata è comunque quella dell’accesso ai corsi di studio con titolo estero, dove sono le università che direttamente valutano il titolo.
Un altro punto fondamentale è quello riferito alla documentazione: ci si deve sempre rifare a quanto l’ente italiano o estero chiede come documenti che supportano il titolo di studio, chiedendo alle stesse istituzioni la natura dei documenti da produrre nel caso non essa non sia chiara. Purtroppo capita, e non poche volte, che le istituzioni richiedano dei documenti la cui natura è anche ad esse stesse sconosciuta (è il caso della traduzione legale, documento che viene richiesto ma che non si sa poi suggerire dove ottenere)”.
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