La lavorazione del riso bianco prevede l’eliminazione della crusca e del germe che viene tolto per evitare l’irrancidimento del riso. Questo fai che il riso diventi bianco proprio grazie a questo trattamento e viene reso tale per poterlo conseservare a lungo termine. Così facendo, però si eliminano gran …
Il riso integrale è molto meglio del riso bianco, ecco perché
La lavorazione del riso bianco prevede l’eliminazione della crusca e del germe che viene tolto per evitare l’irrancidimento del riso. Questo fai che il riso diventi bianco proprio grazie a questo trattamento e viene reso tale per poterlo conseservare a lungo termine. Così facendo, però si eliminano gran parte dei valori nutrizionali.
Quello che dovremmo preferire al riso bianco, è il vero riso integrale, che viene privato soltanto della parte più esterna e non commestibile del chicco, la lolla. In questo caso tutte le proprietà nutritive del riso rimangono intatte. Il riso integrale, rispetto al riso bianco, contiene:
– il doppio del fosforo
– il doppio del manganese (che ha proprietà antiossidanti e produce energia al nostro organismo)
– più del doppio del ferro
– il triplo della vitamina B3
– il quadruplo della vitamina B1
– una quantità di vitamina B6 dieci volte superiore
Il riso integrale è un alimento di facile digeribilità, sebbene si tenda a consigliare ai convalescenti di consumare riso bianco, poiché si ritiene che l’elevato contenuto di fibre del riso integrale possa provocare in alcuni casi dei fastidi digestivi. Il suo elevato contenuto di fibre e selenioriduce il rischio di malattie intestinali. I fitonutrienti che lo compongono sono utili per la prevenzione di malattie cardiache e degenerative. E’ anche un ottimo rimedio per chi soffre di insufficienza renale e di obesità, poiché favorisce le funzioni metaboliche. Costituisce inoltre un valido aiuto per tenere sotto controllo la pressione sanguigna ed il colesterolo. Sia il riso bianco che il riso integrale sono adatti per chi soffre di intolleranza al glutine in quanto non lo contengono. Utile quindi anche per lo svezzamento dei più piccoli, come primo cereale da introdurre per prevenirla.
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