Il primo start-up di crowdfunding è italiano

Dopo aver varato il primo regolamento che dispone in materia di “equity crowdfunding”, l’Italia è anche il primo paese ad avere avviato una start-up di crowdfunding. Si chiama STARSUP ed è approvato dalla Consob, l’ente di vigilanza sui mercati finanziari. Nata su iniziativa dei commercialisti Matteo e Carlo Piras e Alessandro Scutti, la start-up si è già posta come intermediaria per due progetti importanti.

Come funziona una start-up di crowdfunding

StarsUp è un incubatore d’impresa – nata a sua volta come start-up – si pone come intermediaria tra i propositori di progetti (dando loro visibilità) e i potenziali utenti donatori. Nel corso del primo anno di attività, la società punta a proporre tra i 10 e i 15 progetti, il primo dei quali riguarda il Cantiere Savona con un’interessante proposta di ingegneria nautica: la realizzazione di uno yacht eco-compatibile, il cui prototipo è in fase di prova, un 11 metri a propulsione ibrida ad energia termica e solare.

Il sito di StarsUp si presenta con una grafica semplice e lineare; per l’utente donatore, dopo aver effettuato la registrazione, è necessario rispondere ad un questionario per accertare la consapevolezza riguardo al progetto che si intende finanziare e infine comunicare la cifra che si intende versare fornendo tutte le garanzie. Al di sotto dei 500 € è possibile effettuare un bonifico online, per cifre superiori occorre, invece, recarsi presso la propria filiale di banca e confermare l’intenzione del versamento. Le uniche banche presso le quali è possibile effettuare questa operazione di finanziamento per progetti di crowdfunding sono il Banco popolare e il Credito Bergamasco.

La procedura è necessaria per tutelare l’investitore che ha diritto – entro una settimana – ad annullare l’ordine (è sufficiente un’e-mail); fino alla chiusura della campagna di raccolta fondi, i soldi vengono trasferiti su un conto indisponibile, ma solo nel caso in cui viene raggiunta la cifra richiesta con un contributo necessario del 5% da parte di una banca, un istituto di credito, fondazione bancaria o incubatore di denaro, i soldi raccolti possono essere trasferite nelle “casse” del progetto.

Il ruolo di StarsUp è quello di fornire supporto in tutte le fasi sia agli utenti donatori che “progettisti” e di incoraggiare i contatti con investitori certificati. In cambio del finanziamento, l’utente donatore – se tutto va a buon fine – potrà partecipare degli utili a fine anno ed essendo praticamente comproprietario può esercitare diritti amministrativi e patrimoniali. Se il progetto/impresa finanziati vengono ceduti, l’utente finanziatore ha nei 3 anni successivi il diritto di vendere le proprie quote.

Chi sceglie i progetti da “mettere in vetrina”? I fondatori di StarsUp selezionano i progetti su criteri che prendono in considerazione per il 30% la solidità del business plan e per il resto la qualità dei realizzatori del progetto, la squadra e lo stato di avanzamento dell’impresa. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere StarsUp come un sito di “booking”, in cui chi ha i soldi per investire online può scegliere in sicurezza e naturalezza su cosa e come investire avendo quasi il 100% della certezza della riuscita dell’investimento.