I ritmi irrefrenabili della nostra società stanno in qualche modo stanno contagiando anche i giovani e i
giovanissimi. Non a caso, sempre più di frequente vediamo bambini e ragazzi che, finita la scuola,
dividono i loro pomeriggi tra corsi di calcetto, nuoto, catechismo, lezioni di chitarra, ripetizioni di
latino e greco, corsi di inglese. Molto probabilmente è un modo, da parte dei genitori, di tirar fuori
un qualche talento dai propri pargoli, senza però rendersi conto che tanta attività non fa altro che
aumentare il loro stato di stress.
Per questo motivo è importante trovare una via di mezzo tra
l’assenza di impegni pomeridiani e un overbooking da attività extrascolastiche. Tuttavia, come si
può scegliere al meglio, soprattutto in un periodo in cui bisogna stare attenti a come si spendono i
soldi?
La prima cosa da fare, in ogni caso, è quella di ascoltare attentamente le esigenze dei propri figli. In
fin dei conti, sono loro che devono avere voce in capitolo, correttamente aiutati nella scelta da voi
genitori. In questo senso imporre un corso di musica piuttosto che uno di calcio è il modo migliore
per rovinare i loro pomeriggi, caricarli di stress e tensione e, infine, sprecare denaro. Chiedetegli se
hanno una passione e a meno che non sia andare a cavallo o giocare a polo, cercate, secondo le
vostre possibilità, di accontentarli.
Un secondo consiglio da non sottovalutare è quello di indirizzare i vostri figli all’apprendimento
delle lingue fin da subito, ovviamente senza alcun tipo di pressione e presentando l’attività in
maniera giocosa e divertente. Specialmente per i più piccoli, la componente ludica in fase
d’apprendimento ricopre un ruolo fondamentale.
Le lingue straniere, peraltro, sono una chiave di volta necessaria. Nei principali paesi dell’Europa
settentrionale i bambini di 5 anni conoscono l’inglese meglio di un trentenne italiano, quindi se
proprio volete indirizzare vostro figlio verso qualcosa di costruttivo, allora un corso di lingua
inglese è perfetto.Non è mai troppo presto per cominciare.
Infine, se si ha a che fare con ragazzi di scuole medie e superiori, magari con qualche difficoltà
nell’apprendimento e nel conseguire buoni voti, allora la priorità deve essere quella dei risultati
scolastici: un/a figlio/a bocciato/a non è certamente un figlio/a felice. Se ci sono materie in cui
stenta a raggiungere la sufficienza, non bisogna in alcun modo temporeggiare. La prima cosa da
fare in questi casi è scegliere un tutor – per esempio un laureando per risparmiare e disporre di un
servizio di qualità – e spiegare a vostro/a figlio/a che prima di pensare a qualsiasi altra attività, deve
recuperare la sufficienza.
Seguendo questi brevi e pratici consigli, sarà più semplice e meno dispendioso per voi trovare
un’attività idonea alle attitudini e ai bisogni dei vostri figli. Inoltre, al contempo sarà possibile
evitare tanti inutili stress, il più delle volte provocati dalla temutissima “ansia da prestazione”.