IL GIAPPONE ALLA CONQUISTA DEL MONDO ABECONOMIA IN ARRIVO

shinzo abe
L'”Abeconomia” è la politica economica promossa dal nuovo premier giapponese Shinzo Abe, il quale fissa l’obiettivo di una crescita economica del Paese al 2,5% (invece che al 1,7% come pronosticato dal governo precedente).
Quali sono gli strumenti dell’Abeconoma adottati per far rinascere l’economia giapponese?
Essi sono essenzialmente due:
1) svalutazione della valuta
2) maggiore spesa pubblica
Abe ha deciso di avviare una politica monetaria ultra-espansiva, basata su un aumento della spessa pubblica, unita ad un cambio debole.
I vantaggi?
1) Chi svaluta di più esporta di più. Svalutare lo yen significa essere più competitivi sulle esportazioni. La valuta giapponese è scesa ai minimi contro le altre principali divise: il cambio usd/yen è a 91,74, mentre l’euro/yen è a 125,43. La borsa di Tokyo ha guadagnato lo 0,47% e chiuso la dodicesima settimana consecutiva in rialzo. Non a caso, la Toyota è ritornata al primo posto mondiale per le vendite di autoveicoli, superando di nuovo General Motors e staccando Volkswagen. 
Nella guerra delle valute, naturalmente chi – come Giappone, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti – può stampare moneta (ad es. la Bank of Japan è sotto lo stretto controllo del Governo, per la serie: il Governo ordina e la BoJ stampa) è avvantaggiato rispetto a quei Paesi dell’area euro che vivono in assenza di sovranità monetaria (vedi Italia). Inoltre, stampando moneta si raggiunge l’obiettivo di contrastare la deflazione, fissando il target dell’inflazione al 2%, aumentando la competitività ed impegnandosi per un “tempo indeterminato” nell’acquisto di assett.

2)Abeconomia prevede di finanziare la spesa pubblica per progetti infrastrutturali. Abe ha annunciato una manovra di 10.300 miliardi di spesa pubblica in più, in grado di creare 600.000 posti di lavoro in più, oltre a far crescere il PIL di un +2%.
Finanziare la spesa pubblica significa offrire più beni e servizi ai cittadini, di conseguenza lo Stato si servirà di imprese che dovranno produrre tali beniservizi, garantendo quindi nuova occupazione e, allo stesso tempo, facendo girare i consumi (con conseguente aumento del PIL).
Non è un caso che la Germania stia andando contro l’abeconomia: i tedeschi basano oltre il 50% della loro crescita sulle esportazioni, per questo motivo un euro troppo sopravvalutato danneggerebbe la loro politica economica estera. Inoltre, l’abeconomia va in netto contrasto con la politica di austerità che proclama il terzetto malefico, rappresentato da Merkel (Ue), Draghi (BCE) e Lagarde (FMI), ossia autorizzando regole nefaste basate essenzialmente su pareggio di bilancio, tagli della spesa pubblica e aumento delle tasse, condizioni economiche che ci hanno portato dritti dritti all’attuale recessione.
Salvo i casi in cui il presidente Shinzo Abe subisca nei prossimi mesi attentati o “casuali” incidenti aereoautomobilistici credo che l’abeconomia, che non fa altro che basarsi su politiche monetarie espansive di stampo keynesiano, sia destinata ad entrare nella storia economica per gli enormi risultati che otterrà a tutto beneficio della sua popolazione e, tra meno di un anno, i risultati macroeconomici confermeranno questa mia affermazione.
Salvatore Tamburro

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