La legalizzazione del gioco d’azzardo online nel nostro paese è stata un processo lungo e difficile, com’è sempre quando si parla di gioco d’azzardo. Molte erano le resistenze ad aprire il mercato italiano all’industria del gioco, resistenze che, anche grazie alle pressioni dell’Unione Europea, hanno cominciato a sciogliersi nell’estate del 2011, quando per la prima volta divennero legali le scommesse online con denaro vero, allora ancora confinate ai giochi da tavolo, alle lotterie, al poker e alle scommesse sportive.
In seguito è arrivato il resto, e solo da poco più di un anno è legale scommettere in rete anche sulle slot. La legalizzazione del gioco online ha di certo portato a profondi cambiamenti nel nostro paese, cambiamenti che non hanno ancora conseguenze ben chiare.
Secondo recenti dati, l’Italia è il quarto mercato al mondo per l’industria del gioco e il primo in Europa. Abbiamo addirittura superato la Gran Bretagna, un paese in cui le scommesse sono sempre state diffusissime. È quindi chiaro che l’industria del gioco tenga particolarmente al nostro paese, ed è per questo che ultimamente si è visto un fiorire di siti di gioco e di casinò anche di profilo molto alto. Ormai tutti i maggiori gruppi del settore hanno aperto anche dei casinò dedicati ai giocatori italiani: basta citare qualche gigante come Titanbet.it, Bet365 o William Hill.
Coloro che non frequentano molto la rete possono pensare che il gioco d’azzardo in Italia si svolga soprattutto nelle agenzie di scommesse o nei locali in cui si trovano le slot machine. Il gioco in rete è meno visibile, ma è altrettanto diffuso. Rispetto al gioco sulle slot machine, ad esempio, giocare in rete è più vantaggioso e molto meno caro, perché ogni giocatore può scegliere anche solo di scommettere pochi centesimi per volta, e inoltre non si devono mai fare code.
Il gioco d’azzardo online ha rappresentato negli ultimi anni un’ottima fonte di tasse per lo stato italiano, che infatti, nonostante ci siano state azioni popolari in senso opposto, vuole continuare a tutelarlo e non pensa affatto a limitarlo. I cittadini che hanno messo in atto diverse azioni contro l’industria del gioco, come ad esempio una proposta di legge popolare, accusano la legalizzazione di essere la causa dell’aumento notevole dei giocatori patologici, aumento che in effetti c’è stato.