Dietro la cornetta: il mestiere della centralinista erotica

 

Quello delle hotline è un mondo difficile da comprendere, che mostra la sua facciata pubblica e cela un sommerso che non giunge al grande pubblico. Tra annunci ammiccanti e provocazioni ambigue o promesse esplicite e dirette, alla fine ci si dimentica che, in fondo, si tratta di aziende come le altre.

 

 

E va ricordato che le persone che rispondono a questi numeri erotici sono donne comuni, che prestano servizio e ricevono uno stipendio con cui pagare le bollette, l’affitto, i libri di scuola dei propri figli. Com’è il mestiere della centralinista erotica? Credete sia come lo immaginate voi o c’è altro da sapere? Beh, ora ve lo raccontiamo.

 

 

Da dove lavorano

 

 

Negli spot e negli annunci pubblicitari, le donne disposte a fare sesso telefonico in cambio di tariffe non proprio economiche sono ritratte immerse in una vasca da bagno, in costume sulla spiaggia o in chissà quale location da Mille e una Notte.

 

 

Beh, l’avrete certamente immaginato, la realtà è tutt’altra cosa. Le linee erotiche funzionano come un normale call center, ogni centralinista ha il suo box e deve sapere gestire i decibel della propria voce per non essere sentita dai clienti delle altre colleghe.

 

 

E se dovesse accadere, è necessario dimostrare un fine spirito d’improvvisazione, raccontando che gli ansimi in sottofondo erano della coinquilina o di un’amica, che arde e freme insieme a loro.

 

 

Negli ultimi anni, comunque, sono aumentate le ragazze che effettuano il servizio da casa, con un numero aziendale fornito dalla società e la possibilità di gestire in modo flessibile le disponibilità. Una soluzione pratica e funzionale per tutti ma, insomma, non esattamente una Jacuzzi in una suite.

 

 

Chi sono

 

 

Facile immaginare che dall’altra parte del cavo ci sia una pin-up con gambe chilometriche e labbra carnose. Le operatrici dei call center erotici, però, sono tutt’altra cosa: si tratta di ragazze normali, chi grassoncella, chi smilza, chi lo fa perché è un lavoro come un altro e chi persino perché ha carenza di autostima e riuscire ad eccitare un uomo la fa sentire più apprezzata.

 

 

Insomma, un campione standard di persone di vario tipo, come in ogni altro luogo di lavoro. E l’età? Di certo non sono tutte giovanissime. Puoi trovare l’universitaria che lo fa per pagarsi gli studi e la ex casalinga che a un certo punto della propria vita ha deciso di voler contribuire al welfare famigliare, la donna di mezz’età che si è ritrovata da un giorno all’altro senza lavoro, pensionate.

 

 

Quanto guadagnano

 

 

Impossibile stabilire con precisione la paga di una centralinista erotica: dipende dalle politiche aziendali, dal tipo di contratto, dagli anni di esperienza. Alcune aziende incentivano le ragazze più brave a trattenere i clienti alla cornetta con una proviggione, altre si limitano a garantire un fisso che, per i contratti precari, difficilmente supera i 1.000-1.200 euro.

 

 

Poi ci sono le veterane, quelle che riescono a conquistare un posto fisso a tempo indeterminato e che possono arrivare a guadagnarne anche 2.500.

 

 

I clienti

 

 

Sono in molte a raccontare quanto sia sorprendente la ripetitività degli stessi uomini, che chiamano fedelmente alla stessa ora e avanzato pressapoco le stesse richieste: può capitare di fingersi una padrona o una segretaria, in molti chiedono di essere maltrattati o che fingano di essere percossi.

 

 

Di certo, le ragazze imparano ad assumere un distacco comprensibile dalla loro professione, mangiano, si guardano allo specchio, leggono persino, mentre il cliente palpita ignaro di tutto ciò. In fondo, è solo una finzione che non fa male a nessuno.