Quando si parla di assenza del desiderio si fa riferimento a una vera e propria disfunzione, che tuttavia viene diagnosticata piuttosto raramente e con difficoltà in quanto “silente”. Essa, infatti, viene sottovalutata in molti casi non solo dai pazienti, ma addirittura dai medici: da una parte c’è una certa ritrosia a parlare di un problema che potrebbe apparire imbarazzante, mentre dall’altra parte non si ha la possibilità di misurare né di osservare direttamente gli effetti del disturbo.
Il risultato è che spesso questo problema mortifica il soggetto che ne soffre, ma va a danneggiare anche la qualità della sua vita generale, i suoi rapporti di coppia e le sue relazioni. Spesso il calo del desiderio può trovare una soluzione nel ricorso a uno stimolante sessuale (reperibile anche online sul sito www.stimolantesessuale.com), ma in qualsiasi caso è molto importante essere in grado di distinguerlo e di identificarlo, evitando di confonderlo con lo stress, la noia con il partner o altri problemi.
Per evitare che un legame amoroso venga usurato e danneggiato da questo tipo di eventi, non bisogna avere paura di prendere in esame sé stessi e la propria salute, abbattendo tutti i tabù e i pregiudizi secondo cui un individuo con un desiderio sessuale ridotto (e in particolare un ragazzo con un desiderio sessuale ridotto) è asessuato, poco performante, degno di essere stigmatizzato.
Il desiderio nella vita di coppia
Risulta evidente l’importanza di trovare un rimedio, anche perché chi tende a fuggire dall’intimità e dalle occasioni di un rapporto con il proprio partner finisce per rovinare anche l’aspetto sentimentale di un legame. Se un uomo si dimostra poco attratto dalla sua donna o dal suo uomo, il partner finirà per sentirsi parte del problema, interpretando un comportamento così strano come il segnale di una cronica indifferenza o addirittura di un dispresso latente.
Chiaramente, chi pensa di non essere in grado di attirare il proprio compagno finisce per vedere compromessa la propria autostima. Le cause da investigare per rimediare al problema sono potenzialmente molteplici: può trattarsi di un disturbo fobico, magari abbinato a un’omosessualità latente o alla sessualità tout court; oppure di un motivo di salute, di uno stato depressivo o ansioso; o ancora di un problema sociale relativo alla vita di coppia.
In questo caso, sono tanti i rapporti che devono essere presi in esame: quello con il proprio partner, certo, ma anche quello con il denaro (specialmente se la situazione economica non è delle più rosee), quello con il potere (chi decide cosa fare, dove andare, con chi uscire), quello con i figli (se ci sono), quello con le persone esterne alla coppia, e così via. Quello che conta è intervenire in tempo, nella maniera più tempestiva possibile, per recuperare la migliore qualità della vita, per tutti e due.