Il dispositivo cade in acqua e scatta il panico con crisi di pianto: ecco cinque semplici mosse che potrebbero salvarlo
Gli smartphone ormai sono diventati un prolungamento del nostro braccio, viviamo in simbiosi con questi dispositivi elettronici, non possiamo farne a meno. Anche coloro i quali odiano definirsi “dipendenti”, in realtà, non vogliono ammetterlo, ma sarebbero persi senza il loro dispositivo elettronico. Con lo smartphone ormai facciamo qualsiasi cosa, possiamo giocarci e addirittura lavorarci, è un elemento fondamentale. Ecco perché prima dell’acquisto passiamo giorni ad informarci sul web sia sui vari modelli sia sulle offerte di abbonamento, sfruttando anche strumenti di come il comparatore SuperMoney e il suo servizio di confronto tariffe per individuare le più convenienti sul mercato.
Con l’approssimarsi dell’estate, inizieremo a frequentare spiagge o piscine. Luoghi come questi, che possono farci tirare un sospiro di sollievo dal caldo, in realtà possono rivelarsi mortali per i nostri dispositivi hi-tech. E’ un attimo distrarsi e far scivolare lo smartphone nell’acqua, ecco perché sarebbe bene proteggerlo con i giusti accessori. Sono molto utili le custodie impermeabili: si inserisce lo smartphone e poi si chiude ermeticamente. Alcune si limitano a proteggere il cellulare, altre invece hanno una tracolla che permette di avere lo smartphone sempre con sé, anche quando si nuota: garantiscono una protezione fino a 10 ore per la profondità di un metro. L’importante, comunque, è che non appena vedete il vostro gioiellino sommerso dall’acqua, ricorriate a queste semplici mosse.
Afferra subito lo smartphone
Sembra un consiglio piuttosto banale, in realtà non lo è affatto. Spesso il panico immobilizza e si rimane inermi a fissare il dispositivo che precipita verso il fondo. Estrarlo tempestivamente dall’acqua potrebbe rivelarsi fondamentale per la salvezza del nostro smartphone.
Spegnilo
Avete estratto lo smartphone dall’acqua e, miracolo, sembra ancora vivo. Spegnetelo subito, lasciandolo acceso potreste rischiare di creare seri danni a causa dell’interazione tra acqua e energia elettrica.
Asciugalo
Se possibile, smontalo e rimuovi la batteria, cerca di asciugarlo accuratamente nei minimi dettagli con panni in microfibra o simili. Non usare la carta perché c’è il rischio che i pezzi si incastrino tra le varie fessure, e peggioreresti la situazione. Non usare neanche il phon, per quanto possa sembrare la soluzione più immediata per asciugare tutto al meglio, rischia di danneggiare i circuiti interni.
Il riso: il rimedio della nonna
Sembra una di quelle leggende metropolitane, questa volta invece è vero: immergete il telefono e la batteria in un contenitore di riso, crudo ovviamente. Il riso aiuta a rimuovere il più possibile l’umidità interna al dispositivo. Il consiglio è di lasciarlo immerso almeno per tre giorni. Fidati, spesso questo rimedio della nonna funziona.
La prova del nove
Tra ansia e crisi isteriche, sono passati tre giorni, è giunto il momento di fare una prova per capire se l’attesa ha portato i suoi frutti: metti lo smartphone in carica e prova a riaccenderlo dopo qualche ora. Se lo schermo dà segni di vita, allora potrebbe essere salvo, puoi recuperare gli anni di vita persi. Attenzione però, il fatto che il dispositivo si sia accesso non significa che funzioni al 100%, l’acqua potrebbe comunque aver danneggiato i componenti interni come microfono e fotocamera. Prima di gioire, quindi, accertati che tutto vada come deve andare, altrimenti ricorri all’assistenza.