Per fare branding si intendono tutte quelle attività che permettono di diffondere e rafforzare l’identità di un marchio. Una strategia orientata al miglioramento della forza di un brand deve strutturarsi in maniera analitica, attraverso una serie di discipline volte a far conoscere la marca attraverso i mezzi e in riferimento ai target più idonei per il business e l’identità del brand. Cercando di semplificare il più possibile, possiamo suddividere l’attività di branding in 4 diversi step, sebbene non bisogna mai dimenticare che essi sono legati da una correlazione che non è solo sequenziale e che ogni strategia deve essere articolata prendendo n considerazione tutte e 4 le fasi:
– Identificazione del target;
– Realizzazione di contenuti;
– Selezione dei canali di comunicazione;
– Monitoraggio dei risultati
Identificazione del target
La prima fase consiste nell’individuazione del pubblico di riferimento. La prima fase pone le basi per il lavoro che andrà articolato successivamente poiché, in relazione alla tipologia di pubblico di riferimento, è necessario adattare il linguaggio, i contenuti e i canali scelti per la diffusione del brand.
Realizzazione dei contenuti
Una volta definito il target (o i target) di riferimento, si può iniziare a sviluppare la fase di editing. I contenuti sono l’elemento davvero in grado di fare la differenza: video, immagini, infografiche, comunicati stampa devono essere sviluppati sempre in maniera coerente con l’identità che l’azienda ha scelto di darsi e senza mai perdere di vista gusti, tendenze e bisogni del proprio pubblico. La fase di stesura, solitamente, è gestita in collaborazioni con esperte agenzie pubbliche relazioni Milano, Roma, ecc., in modo da gestirle in modo professionistico e avvalendosi di professionisti del settore. La comunicazione fai-da-te non è quasi mai una soluzione.
Selezione dei canali di comunicazione
Anche il messaggio più efficace rischia di rivelarsi vano se non è diffuso in modo performante e incisivo. Conoscere il proprio target significa anche apprendere le abitudini del pubblico, i mezzi più utilizzati e le modalità di acquisizione di informazioni. Un target giovane, ad esempio, spingerà molto di più a investire nei social network, mentre un target più disomogeneo implica la necessità di adottare un approccio multi-piattaforma.
Monitoraggio dei risultati
Il monitoraggio dei risultati non rappresenta l’attività conclusiva ma una costante che deve essere sempre curata in maniera pedissequa. Monitorare i risultati significa comprendere l’efficacia delle proprie campagne, le criticità e i punti di forza. Attraverso l’audit degli utenti diventa più semplice articolare nuove strategie o correggere quelle già poste in essere, in un processo dinamico e inesauribile.