Banche italiane: calano i prestiti e crescono gli insolventi

Situazione ambigua per le banche italiane che alla luce di un sostanziale miglioramento del settore creditizio registrano ancora troppi segni meno

 

Le banche italiane vivono assieme ai consumatori gli alti e i bassi della crisi. Nel settore del credito, per esempio, la situazione non è positiva ma lascia ben sperare. Se si guarda ai finanziamenti, per esempio, si rileva che il volume di erogazioni è ancora complessivamente negativo, ma la tendenza è quella alla risalita. Complice la possibilità di mettere IBL Banca e i suoi prestiti a confronto con quelli Intesa Sanpaolo o Findomestic, infatti, l’accesso al credito tende a semplificarsi.

Nello specifico, secondo i dati di Bankitalia, i prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua dell’1,6%. La colpa è delle cartolarizzazioni e dei crediti ceduti e cancellati dai bilanci delle banche italiane. Ciò nonostante, il trend appare in risalita, poiché nel mese di ottobre 2014 la percentuale era ferma al -2,1%. Lo stesso vale per i prestiti alle famiglie e alle società non finanziare che calano dello 0,5% e del 2,6% sui dodici mesi, ma migliorano rispetto allo scorso ottobre che registrava -0,6% e -3,1%.

Per quanto riguarda le insolvenze delle banche italiane, invece, i dati relativi al novembre 2014 registrano un +18,4%. Il volume di questi crediti, difficili da recuperare in quanto concessi a aziende ritrovatesi poi in difficoltà con la crisi, porta alla luce un grave problema per il settore. Sebbene il dato relativo alle sofferenze si pone in miglioramento rispetto al +19,1% dell’ottobre 2014, esso ancora non risolve l’urgente necessità di cartolarizzare, con l’aiuto dello Stato, questa ingente massa di prestiti difficili.

Spostandoci sul versante del deposito, i dati di Bankitalia registrano una piena vitalità delle banche italiane nell’ambito della raccolta crediti. Questo vale almeno per quanto riguarda il tasso di crescita annuo dei depositi nel settore privato, pari al 3,5% contro i 2,3% di ottobre 2014. Parallelamente i tassi passivi passano dallo 0,79% allo 0,74%. La raccolta obbligazionaria, comprensiva delle obbligazioni appartenenti al sistema creditizio risulta invece praticamente stabile registrando un -17,4% rispetto al -17,5% precedente.

Bankitalia analizza, infine, anche i tassi di interesse relativi alle banche italiane. Di questi, quelli relativi all’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie si sono dimostrati stabili registrando, sul calcolo delle spese accessorie, il 3,19%, contro il 3,18% del mese di ottobre. Lievi cali, invece, per quelli sulle nuove erogazioni di prestiti al consumo che passano dall’8,97% all’8,83% e per quelli sui finanziamenti alle società non finanziarie. Quando il credito erogato non superi il milione di euro la diminuzione è dal 3,54% al 3,38%, oltre questa soglia, invece il calo è dal 2,05% all’1,98%.