Amazon brevetta braccialetti per monitorare dipendenti
Lo schiavismo è sempre più reale grazie ai colossi del commercio elettronico. Amazon brevetta braccialetti in grado di monitorare le attività dei dipendenti e in grado anche di inviare ai polsi del lavoratore “vibrazioni” per indicare eventuali errori nello svolgimento delle mansioni. Il sistema è pensato per controllare gli ordini e l’inventario e se le mani si muovono nello scaffale esatto.
Il sistema pensato dal colosso di Seattle, è pensato per velocizzare le operazioni di consegna. E pensare che Emanuele Fiano(PD) cita spesso come esempio le spedizioni veloci di Amazon. Il brevetto, depositato nel 2016, è stato riconosciuto ufficialmente questa settimana. Il braccialetto non è ancora operativo ma già suscita proteste per una potenziale lesione della privacy. Il segretario generale Ugl, Paolo Capone, ha dichiarato: “Uno strumento schiavista che rischia di ledere fortemente la privacy dei lavoratori, poiché li sorveglia durante tutto il ciclo produttivo. In Italia, qualsiasi attività di controllo sul lavoro dei dipendenti è illegale”. Contrari anche Cisl, Cgil e Uil. Ad Amazon, inoltre, vengono contestati i ritmi di lavoro intensi stabiliti dagli algoritmi e gli obiettivi molto rigidi imposti ai dipendenti dei magazzini, che spesso non avrebbero neppure il tempo per andare in bagno e rischiano multe e sanzioni se non mantengono la produttività prevista. A novembre 2017 i lavoratori italiani hanno scioperato per la prima volta per protestare contro le condizioni di lavoro ritenute troppo dure. I governi hanno permesso agli imprenditori di aumentare in modo consistente i loro profitti, a scapito degli operai. Manca solo il salario minimo per dare la mazzata definitiva al lavoratore. La libertà non ci sarà mai finché non c’è una dignità economica. Le persone sono costrette a tutto per arrivare alla fine del mese. Io vedo un regresso della società.
Fonte: Amazon brevetta braccialetti per monitorare dipendenti