APPELLO AGLI ANIMALISTI contro chi state manifestando

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Premetto che chi scrive, oltre ad essere un economista, è anche animalista ed vegano, ossia un individuo che non si nutre di carne, pesce o derivati animali, sia per ragioni etiche che salutistiche.
Non rientro nemmeno in quella categoria di “ipocriti” che si dichiarano “animalisti” solo perchè amano unicamente cani e gatti e poi si nutrono senza problemi di un agnellino appena nato e cotto al forno (quelli sono definiti “specisti”), così come non appartengo a quella schiera di “incoerenti” come coloro che vanno a manifestazioni (es. contro la caccia), e poi fanno uno spuntino mangiando un panino al prosciutto o latticini di varia natura.
La ragione per cui scrivo queste righe è scaturita dall’ennesimo evento animalista che ha visto in piazza migliaia di attivisti battersi per difendere la vita degli animali e lottare contro una pratica inutile quale quella della vivisezione; nello specifico mi riferisco alla manifestazione tenutasi a Roma lo scorso 16 giugno, atta a chiedere la chiusura di Green Hill, azienda di Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione.
Ora non starò qui a contestare l’evento, anzi ritengo sia apprezzabile far sentire la propria voce in difesa dei più deboli, in questo caso degli animali. 
Quel che contesto è invece l'”indignazione controllata” della massa: la maggior parte della gente è unita e compatta a scendere in piazza per chiudere un laboratorio di cavie animali, mentre le stesse persone sono spesso ignare del reale funzionamento del sistema economico e chi sia il vero nemico che rende schiavi sia umani che animali. 
Vi siete mai chiesti perchè queste manifestazioni abbiano spazio sui giornali nazionali o in televisione? Esse hanno visibilità solo perchè sono innocue per chi detiene le redini del potere; esse sono inoltre per certi aspetti inutili: la chiusura di un laboratorio non ostacolerà di certo le migliaia di aziende che si occupano di macellazione e commercio di animali, nè bloccherà gli allevamenti intensivi che generano torture prolungate nel tempo agli animali.

Il VERO NEMICO risiede nell’oligarchia bancaria: essa detiene il potere di emettere moneta e quindi  il potere di controllare l’intera politica sociale oltre che monetaria, tenere al guinzaglio i polici che discutono le leggi in Parlamento, agevolare le multinazionali della carne e della moda (che usano inserti in pelliccia) e finanziare le case farmaceutiche che si servono della vivisezione. 
Perchè non ho mai riscontrato la stessa partecipazione in piazza nel combattere le banche anche contro la truffa del signoraggio bancario, contro l’illiceità del debito pubblico e delle tasse o a favore della sovranità monetaria che riscatterebbe gli individui dalla schiavitù attuata dal regime finanziario?
Perchè per chiedere la chiusura di un laboratorio di vivisezione ne scendono in piazza in dieci mila, mentre per schierarsi contro la dittatura finanziaria operata dalle banche ci ritroviamo in poche decine di persone a lottare contro questi crimini? 
Sono argomenti questi poco interessanti o forse questo genere di animalisti che affollano manifestazioni stile anti-Green Hill non hanno ancora inquadrato quale sia il vero nemico per salvare la vita degli animali, oltre che quella dei propri simili?
Si necessita, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di prove atte a dimostrarvi che i banchieri dirigono anche le stesse case farmaceutiche contro cui lottano gli animalisti? Prendiamo i Rockefeller: i famosi banchieri internazionali hanno creato e sviluppato il più vasto impero industriale e finanziario mai concepito da una mente umana, basato sui profitti del petrolio della Standard Oil. Uno dei loro principali interessi è l’industria farmaceutica. La Fondazione Rockefeller possiede il più grande complesso di aziende farmaceutiche al mondo, e si serve di tutte le loro altre imprese per incrementare il consumo di farmaci.
Il mio appello agli animalisti è di rivolgere la loro indignazione non solo verso i “servitori del nemico” (casa farmaceutiche, laboratori di vivisezione, industrie della carne, etc.), bensì provare a scagliarsi direttamente contro il vero nemico (le banche) che finanziano gli orrori che tanto si cerca di debellare, altrimenti questi lunghi cortei saranno del tutto vanificati e si ridurranno in qualche striscione ad effetto e a delle foto sui giornali.
Finchè non verrà attaccato il sistema capitalistico a cominciare dal suo artefice, anche la stessa vita degli animali verrà sfruttata e piegata alle logiche di questo sistema consumista. 
Prima di lanciarvi all’attacco di case farmaceutiche (laboratori di vivisezione inclusi) e multinazionali della carne fermatevi a pensare: chi finanzia queste entità private? Non sarà mica che queste operino col pieno benestare e con i finanziamenti delle banche, baluardi di quel nefasto capitalismo che genera recessione economica, disoccupazione e sfruttamento di esseri umani ed animali?
Seguite il denaro (follow the money…) e scoprirete il colpevole.
Salvatore Tamburro

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