“E’ una Regione per giovani?” Il Giro Adolescenza ha fatto tappa a Modena

“E’ una Regione per giovani?” Il Giro Adolescenza ha fatto tappa a Modena
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Volontariato, servizio civile, attività di peer educator e di care-leavers, esperienze presso gli Informagiovani e i centri giovanili delle parrocchie; possibilità di esprimersi con la musica, il cinema e altre forme artistiche; acquisto di una casa grazie al contributo del bando per i giovani. Sono tante le esperienze emerse dal convegno “E’ una Regione per giovani?” svoltosi a Modena, sesta tappa del giro della vice presidente e assessore regionale al Welfare Elisabetta Gualmini nelle province del territorio per fare un bilancio a nove anni dall’approvazione della Legge regionale 14/2008 sulle giovani generazioni.

La legge prevede infatti all’Art.46 una rendicontazione del lavoro fatto dalla Regione verso i giovani in tutti i settori di intervento previsti: è la clausola valutativa (chiamata Rapporto Sociale Giovani Generazioni) su cui i servizi dell’assessorato al Welfare e alla Cultura stanno lavorando in sinergia con gli altri settori di intervento sui giovani. 

Presente anche l’assessore regionale alla Cultura, Politiche giovanili e Legalità Massimo Mezzetti e l’assessora alle Politiche giovanili del Comune di Modena Irene Guadagnini, il convegno ha avuto per protagonisti i giovani, in collegamento via skype anche da Bologna e da Ferrara, che hanno espresso agli amministratori i propri desideri e le proprie preoccupazioni. In primo piano il lavoro, la precarietà, le prospettive poco incoraggianti. E, tuttavia, molti hanno individuato nel volontariato una possibilità di realizzazione individuale, un modo per sentirsi cittadini attivi anche rimanendo vicino a casa, senza dover prendere in considerazione l’idea di emigrare. Volontariato che, hanno detto, non di rado può sfociare in un posto di lavoro perché nasce e si alimenta sulle relazioni interpersonali e fiduciarie.

Tra le tante esperienze c’è chi ha fatto quella del peer educator, cioè della trasmissione tra pari di informazioni corrette su temi delicati come quello della sessualità: ragazzi poco più che adolescenti vengono adeguatamente formati per dialogare nelle scuole con ragazzi poco più giovani di loro, con lo stesso linguaggio e lo stesso modo di pensare, così da evitare gli imbarazzi su temi come la sessualità, le dipendenze, l’abuso di alcol. E’ già iniziato anche un percorso di peer education interculturale: giovani che sono immigrati da più tempo fanno da mediatori e interpreti per i ragazzi stranieri appena arrivati, in modo da rendere loro meno traumatico l’impatto con una cultura diversa.

«In queste prime sei tappe del Tour Adolescenti abbiamo incontrato e ci siamo confrontati con oltre 500 persone che lavorano con i ragazzi e altrettante ne incontreremo nelle prossime cinque tappe – ha detto la vice presidente Gualmini – Sono emerse tante tematiche importanti e in parte nuove, come la dipendenza dal web o il cyberbullismo, che porteranno al primo Piano d’azione sull’adolescenza in Emilia-Romagna, auspico entro l’estate».

L’assessore Mezzetti ha sottolineato l’impegno della Regione nel sostegno di attività culturali e start up che coinvolgono i giovani: “Abbiamo già raddoppiato le risorse per la cultura e a breve approveremo una legge sulla musica popolare nella quale investiremo nuove risorse. Potremmo forse già togliere il punto interrogativo dopo la frase ‘E’ una Regione per giovani’, ma preferisco lasciarlo come stimolo per guardare sempre avanti e offrire nuove opportunità”.

Il rapporto sociale giovani generazioni

Il documento, ancora in bozza, raccoglie tutte le attività che impattano sulle nuove generazioni (da 0 a 35 anni) realizzate dai settori della Regione Emilia-Romagna tra 2014 e 2016, ordinate in una sessantina di schede sintetiche con informazioni e dati di riferimento che ne favoriscono l’analisi.

La prima parte riguarda i bambini, gli adolescenti e i giovani, descrivendo gli interventi rivolti direttamente a loro ed organizzati in quattro aree di politiche trasversali (sicurezza, indipendenza, coesione e partecipazione) e non più solo per ‘titolarità di settore’.

La seconda parte si occupa delle responsabilità e delle competenze dei due Assessorati – alle Politiche Sociali e al Progetto Giovani – che la legge regionale n.14/08 chiama in causa direttamente: cosa si è fatto nell’intento di applicarla al meglio e per dare impulso a politiche integrate, collaborazioni istituzionali, connessioni e azioni trasversali con i territori.

Rispetto al sociale, elemento interessante sono i dati sulle risorse: nel triennio 2014-2016 la Regione ha destinato infatti per la fascia di popolazione più giovane nel settore delle politiche sociali   circa 50 milioni di euro (51.760.2018,10)  pari a quasi la metà delle spese destinate ai Servizi sociali. Una buona quota del fondo sociale locale è stato infatti destinato in questi anni agli enti locali per l’attuazione delle politiche rivolte ai minori (infanzia) e famiglia. All’interno di questi i finanziamenti per i bandi adolescenza sono circa 2.2 milioni nel triennio 2014-2016.

Le mappe degli adolescenti

E’ utile ricordare alcuni dati sui giovani emersi nelle mappe degli adolescenti:

  • Dal 2012 al 2014 sono raddoppiati gli adolescenti in carico ai servizi con disturbi del comportamento alimentare (oggi sono poco più di 200 in regione)
  • L’uso di sostanze stupefacenti è diffuso e variegato (25% cannabis; 4% cocaina; 4% allucinogeni; 4% stimolanti; 1,5% eroina)
  • Il 4% dei giovani è a rischio dipendenza ludopatica
  • Il 30% dei giovani è sicuro di dover lasciare l’Italia in futuro, il 53% è indeciso
  • Anche in una regione come l’Emilia-Romagna vi è stato un forte incremento dei minori in situazione di povertà (in un biennio si è passati da 4 a 8 minori su 100), in conseguenza del protrarsi della severa crisi economica degli ultimi anni

…tuttavia:

  •  Il 10% fa attività di volontariato
  • Piu dell’80% considera l’amicizia importante ( e si tiene prevalentemente in contatto con gli amici con nuovi mezzi di comunicazione
  • Dal 2004 al 2016 in ER sono stati coinvolti 15.400 ragazzi e ragazze
  • 10.000 giovani sono coinvolti nello scoutismo.

Fonte: “E’ una Regione per giovani?” Il Giro Adolescenza ha fatto tappa a Modena