Credo nell’autodeterminazione dei popoli così come sancita dal Capitolo 1 della Carta delle Nazioni Unite: “Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione dei popoli…” (che non significa secessionismo ad ogni piè sospinto) e conseguentemente credo nell’identità dei popoli e delle nazioni.
Ritengo che Welfare e Stato Sociale debbano essere i temi principe all’ordine del giorno di qualunque governo e che non debbano rappresentare occasioni di immorale speculazione lobbistica.
Chi mi conosce sa perfettamente che non sono razzista e che credo fermamente nella necessità di solidarietà ed altruismo.
E sono convinto che la libertà d’opinione sia sacra al pari della vita.
Probabilmente il credere che la meritocrazia sia imprescindibile tanto nel lavoro quanto nella vita, ed il ritenere che non si può dare il “foglio di ingresso” in maniera indiscriminata a chiunque si affacci alle nostre frontiere, mi qualifica oggi come un fascistone; oggi che classificazioni di appartenenza vecchie di un secolo dovrebbero a mio avviso esser superate.