Mutuo a tasso fisso o variabile, quale scegliere

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Parlare di Euribor non è sempre così scontato, infatti non tutti sanno che questa parola racchiude l’indice di mercato per le trattative europee. Quando si intende contrarre un mutuo o lo abbiamo già contratto, questa parola invece diventa subito più familiare. Se il mutuo prescelto è a tasso variabile, allora familiarizzeremo ancor di più con l’andamento Euribor che, per chi vuole essere sempre informato, viene rilevato quotidianamente dal momento che cambia costantemente.

Il mutuo a tasso fisso

La maggior parte delle famiglie tende oggigiorno a preferire i mutui a tasso fisso. Il fattore determinante che fa propendere la scelta verso il fisso è il fatto di conoscere preventivamente quanto ogni mese deve essere pagato. Una cifra fissa, insomma, pattuita all’inizio della stipula del mutuo che non subirà le variazioni del mercato finanziario. Per calcolare il tasso fisso ci si affida a un indice di riferimento detto Irs (Interest Rate Swap) e allo spread (il differenziale che viene applicato dalla banca). Il piano del mutuo, dunque le rate che bisognerà andare a pagare dopo la stipula del mutuo, fa riferimento a quel preciso momento in cui viene calcolato il tasso. Il risultato sarà una serie di rate di uguale cifra a completo rimborso del mutuo, senza avere sorprese durante il percorso.

Il mutuo a tasso variabile

Già dal nome si capisce che il tasso che viene applicato al mutuo è revisionato periodicamente. La rata del mutuo a tasso variabile viene di volta in volta calcolata sulla base dell’Euribor e dello spread. Tra questi due fattori è proprio il primo, l’Euribor, a far sì che il tasso vari prevedendo che a ogni revisione questo cambi. Nei mutui a tasso variabile ci sono da tener presente anche i tempi della revisione dell’Euribor, stabilendo se controllare i valori a un mese, tre mesi o sei mesi di norma, anche se ci sono tempi minimi di rilevazione ridotti a una settimana fino addirittura a ogni dodici mesi. L’unica cosa che non cambierà mai in un mutuo a tasso variabile è lo spread che sta nella percentuale di ricavo della banca e che viene da lei autonomamente stabilito. Con il mutuo a tasso variabile, chi contrae un mutuo non può avere il quadro totale di quanto dovrà restituire alla banca dal momento che le rate vengono rinegoziate a ogni scadenza che si è inizialmente prefissata. I mercati sono volatili; l’aumento o la diminuzione dell’inflazione portano alla variazione dell’Euribor e di conseguenza la rata del mutuo.